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L’ex sindaco di Ariano, Enrico Franza, accusato di essersi dimesso prima dello scoppio della pandemia per non affrontare le responsabilità

L’ex sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, accusato di aver rassegnato le dimissioni “strategicamente”, prima dello scoppio della pandemia per non affrontare le responsabilità. Lui denuncia le accuse e replicaUn’indegna speculazione. Non credevo si potesse arrivare a tanto”.

Ariano Irpino, dimissioni di Enrico Franza prima della pandemia

L’ex sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, ha pubblicato un post sulla sua pagina social, in cui riporta lo screenshot di un post in cui vengono lanciate accuse pesanti, relative al periodo in cui presentò le sue dimissioni.

Le accuse all’ex sindaco: lui replica

Nel post lo si accusa di aver portato a termine una manovra calcolata, finalizzata a lasciare il campo prima che la situazione della pandemia diventasse grave. Ma i tempi non coindicono, ed è lui stesso a spiegarlo sui social. Ecco cosa ha detto:

 

Un’indegna speculazione. Non credevo si potesse arrivare a tanto.

Sono sempre più sconcertato da quante falsità sto ascoltando, ma non credevo che si potesse davvero arrivare a tanto. Sono amareggiato e ancora più convinto che bisogna cambiare.

Come tutti sanno, ho rassegnato le mie dimissioni ad inizio Gennaio e nessuno di noi poteva immaginare che una tragedia come il COVID-19 avrebbe colpito così duramente l’Italia e Ariano. Infatti, il 23 gennaio la città di Wuhan entra in lockdown, il 30 gennaio l’Italia sospende i voli da e per la Cina e il 31 gennaio ci sono i primi 2 casi a Roma. Dobbiamo arrivare al 19 Febbraio quando si gioca Atalanta-Valencia che, presumibilmente, ha dato il via alla diffusione del virus in Italia e il 23 Febbraio comincia il lockdown per 11 comuni della Lombardia. Nella notte tra il 5 e il 6 marzo ad Ariano si viene a sapere di uno dei primi casi covid.

Dunque, dimissioni inizio Gennaio, primi casi COVID ad Ariano 5 Marzo.

Chi vi vuole far credere che le mie dimissioni siano un atto da attribuire all’emergenza che poi sarebbe arrivata o mi ritiene un veggente o sta facendo solo indegne speculazioni.

Se fosse andata come stai asserendo, non solo avrei agito diversamente, ma nonostante le posizioni divergenti in consiglio comunale su altri temi, sicuramente tutti i consiglieri avrebbero agito diversamente.

Mentre scrivo continuo ad essere arrabbiato e a pensare a come si possano fare queste affermazioni, quando durante il lockdown ci siamo impegnati tutti il più possibile per cercare di aiutarci tra noi in una situazione drammatica in cui il telefono squillava senza sosta e nonostante una primissima fase di sensazione di impotenza, perché non ero più il sindaco, da cittadini, abbiamo cercato di utilizzare quanti più mezzi potevamo, contattando chiunque ci venisse in mente per far concentrare l’attenzione su Ariano: politici, persone che avessero maggiore visibilità e soprattutto coloro dai quali dipendevano materialmente le scelte ospedaliere.

Con tutta la Comunità abbiamo fatto squadra. Con le associazioni, che meglio di tutti riuscivano ad intercettare le esigenze degli arianesi e che ancora si impegnano perché tutto avvenga per garantire la sicurezza di tutti. Ci siamo confrontati costantemente con il personale sanitario per avere ancora più contezza di quanto necessitava e da cui sono scaturiti i vari comunicati. Le professionalità più disparate, gli Artisti, tutti, a proprio modo, hanno voluto dare il proprio contributo.

Poi finalmente qualcosa si è iniziato a muovere e abbiamo continuato su questa strada con più forza.

Siamo riusciti per la prima volta ad unire la politica arianese, firmando un documento unitario, inviato al Presidente Della Regione Campania, alla Protezione Civile, al Prefetto, al Commissario Prefettizio e al Direttore Generale ASL, per richiedere l’approfondimento delle indagini epidemiologiche, la piena e pronta funzionalità dei mezzi di soccorso, l’estensione della esecuzione di tamponi a tutti i sanitari e alle persone venute in contatto con i malati, la fornitura di adeguati dispositivi di protezione a tutti gli addetti ai servizi di pubblica utilità, a cominciare dall’ospedale.

Documento unitario firmato da tutti i rappresentanti delle forze politiche. Documento unitario che solo Daniele Tiso, per ragioni ancora poco chiare, non ha sottoscritto.

In questa campagna elettorale – tra gli entusiasmi, le legittime preoccupazioni, le diverse esigenze, le idee progettuali, il supporto, l’affetto – quando sento tali strumentalizzazioni capisco perché bisogna continuare a dare un altro volto ad Ariano, con i volti di chi vuole rimanerci e di chi si impegna in prima persona ogni giorno perché questo avvenga.



 

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