Cronaca

Turista affetto da una sindrome coronarica acuta salvato al Moscati di Avellino

Aniello Marrone, turista in vacanza ad Ospedaletto d’Alpinolo, affetto da una sindrome coronarica acuta ha raccontato la sua esperienza dopo esser stato sottoposto a due interventi chirurgici che gli hanno salvato la vita al Moscati di Avellino. Le sue parole sono riportate da Il Mattino.

Turista affetto da una sindrome coronarica salvato al Moscati di Avellino

“Due interventi chirurgici per una sindrome coronarica acuta mi hanno salvato la vita. Io che ho vissuto al nord da sempre in vacanza ad Ospedaletto d’Alpinolo mi sono dovuto ricredere sulla sanità al sud”. Queste le parole di Aniello Marrone dopo le dimissioni dal Moscati di Avellino.

“Gratitudine e riconoscenza al Cardiologo Waad Majeed della Casa di Cura Montevergine di Mercogliano, nonché a tutto il personale medico e infermieristico dell’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino per l’assistenza, la particolare competenza ed il profondo senso di umanità dimostratomi, ed in particolar modo dal dottor Vittorio Ambrosini”

“Spesso – aggiunge Marrone – si dubita della bontà della sanità pubblica del sud Italia, contrariamente a quanto e come si decanta invece la sanità del Nord, specie della città di Milano, ma è mio dovere in questa occasione dichiarare e riportare quanto la mia “esperienza” mi sia servita per ricredermi e mi abbia insegnato che non tutto è come sembra. È la sanità pubblica del Sud, della Campania, infatti, ad avermi salvato la vita (e non la tanto decantata sanità del Nord Italia). Tale esperienza, poi, mi ha aiutato a poter ammirare e sostenere, invece, fortemente la competenza, la preparazione professionale, ma soprattutto l’esempio di umanità, che oggi difficilmente si riscontra nelle strutture sanitarie“.

Gli interventi salvavita

Aniello Marrone era stato sottoposto a due interventi chirurgici salvavita, effettuati da Ambrosini a seguito di una ecografia cardiovascolare del dottor Waad Majeed.

“Grazie a questi interventi oggi mi sento finalmente bene. L’esperienza, la capacità e la preparazione, che contraddistinguono il lavoro dei medici e di tutta l’equipe professionale, sono accompagnate da una istintiva componente umana e di profondo rispetto per il paziente. Queste peculiarità costituiscono necessarie e benefiche che contribuiscono senz’altro alla ripresa fisica e psicologica, grazie anche al clima che si respira nel reparto. A tutte queste qualità, a questa specializzazione, a questa indiscutibile professionalità non si può e non si deve restare indifferenti”.

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