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Dissesto Avellino, inviate al Mef le controdeduzioni

Dissesto Avellino, inviate al Mef le controdeduzioni. Sono ben 150 le pagine che contengono le osservazioni che evidenziano tutto quello che non andava nell’amministrazione del capoluogo.

Dissesto Avellino, inviate al Mef le controdeduzioni

Secondo quanto specificato nelle conteodeduzioni, sono stati evidenziati “elevati scostamenti tra le previsioni di bilancio e le entrate”.

Secondo il Comune, invece, queste anomalie dono dovute a “mancati trasferimenti di fondi comunitari, nazionali e regionali”.

Il bilancio consuntivo 2014

Secondo le controdeduzioni, il mancato raggiungimento dell’equilibrio nel bilancio consuntivo riferito al 2014, sarebbe un errore di uno dei funzionari ministeriali perchè, si legge nelle controdeduzioni – “non sarebbero state prese in considerazione diverse entrate e sarebbero stati iscritti residui sui debiti e sui crediti privi di idoneo titolo giuridico”.

La riscossione dei crediti

La relazione evidenzierebbe un deficit nella riscossione dei crediti anche nel bilancio consuntivo del 2017, così come esisterebbero delle carenze nelle modalitàdi calcolo nel Fondo crediti di dubbia esigibilità.

Sono queste le lacune, secondo le controdeduzioni, che concorrerebbero maggiormente al disavanzo accumulato, che ammonta a circa 16 milioni di euro.

I debiti non sono da meno

Se nella riscossione dei crediti il Comune di Avellino lavora a rilento, nel pagamento dei debiti non è certo da meno. Le controdeduzioni inviate al Mef evidenziano come, per il saldo di una fattura, il Comune impieghi in media tra i 60 e i 90 giorni.

Nello specifico, 93 nel 2015, 62 nel 2017.

La parola alla Corte dei Conti

La palla adesso passa alla Corte dei Conti, che dovrà decidere se accettare le motivazioni dell’Ente oppure portare avanti una causa che sarebbe un vero e proprio disastro.

 

 

 

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