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Terremoto politico a Bagnoli Irpino: sospeso il consiglio comunale

Consiglieri si dimettono, sospeso il consiglio comunale di Bagnoli Irpino. Dimissioni di oltre la metà dei consiglieri

È stato sospeso il consiglio comunale di Bagnoli Irpino. Il prefetto di Avellino Paola Spena ha sospeso, con un provvedimento firmato ieri, martedì 27 aprile, il consiglio comunale di Bagnoli Irpino a causa delle dimissioni di oltre la metà dei consiglieri comunali.

Bagnoli Irpino, sospeso il consiglio comunale

In attesa che si perfezioni la procedura di scioglimento, il prefetto, al fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa ed  assicurare  la funzionalità dell’ente,  ha nominato il viceprefetto, Ines Giannini, commissario prefettizio per la temporanea gestione dell’ente.

Cosa vuol dire la sospensione del consiglio comunale e quando avviene

L’articolo 39, comma 7, della legge 8 giugno 1990, 142, prevede che, iniziata la procedura di scioglimento dei consigli comunali e in attesa del relativo decreto di scioglimento, il prefetto – in Regione l’Assessore competente in materia di autonomie locali-, per motivi di grave e urgente necessità, può sospendere, per un periodo comunque non superiore a novanta giorni, i consigli stessi e nominare un commissario per la provvisoria amministrazione dell’ente. La sospensione può quindi essere disposta, nei casi di scioglimento che comportano la nomina di un commissario straordinario, al fine di assicurare la continuità dell’azione amministrativa dell’ente, nelle more dell’emanazione del decreto di scioglimento.

Va ricordato che quando gli organi degli enti locali non possono, per qualsiasi ragione, funzionare, l’Assessore competente in materia di autonomie locali invia appositi commissari che provvedono a reggerle per il periodo di tempo strettamente necessario. Questa disposizione, che ricalca l’analoga normativa statale trova applicazione, ad esempio,  nel caso in cui, oltre al sindaco, viene meno anche la figura del vicesindaco reggente.

Il presupposto dei “motivi di grave e urgente necessità”, indispensabile per procedere alla sospensione del consiglio, non richiede una diffusa motivazione in fattispecie dove lo scioglimento è l’effetto automatico di situazioni oggettive che non richiedono valutazioni. La procedura di sospensione ha un contenuto ampiamente discrezionale sindacabile solo sotto il profilo della illogicità e non necessita della comunicazione di avvio del procedimento.

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