Cronaca

Clan Partenio 2.0: dichiarate utilizzabili le intercettazioni

 Il tribunale di Avellino ha sciolto la riserva rigettando le eccezioni di inutilizzabilità delle intercettazioni

Clan Partenio 2.0. Dichiarate utilizzabili le intercettazioni ambientali che hanno portato nell’ottobre del 2019, nell’emissione di 23 misure cautelari, emesse dal gip del tribunale di Napoli, Fabrizio Finamore, su richiesta della Dda. Il tribunale di Avellino ha sciolto la riserva rigettando le eccezioni di inutilizzabilità delle intercettazioni, effettuate dagli inquirenti sollevate da alcuni difensori degli imputati che le ritenevano sprovviste della necessaria proroga d’indagine.

Clan Partenio 2.0: tribunale di Avellino dichiara utilizzabili le intercettazioni

Come riporta Il Mattino, all’eccezione si era opposto il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Simona Rossi che dopo le ulteriori verifiche aveva presentato in aula una sua memoria, facendo riferimento anche ad alcune sentenze della Corte di Cassazione “che le iscrizioni degli imputati Nigro, Rosania e Galdieri rendono già di per sé non fondate le eccezioni difensive, stante la giurisprudenza in materia”. Sempre nell’udienza di ieri mattina, inoltre sono stati ascoltati due testimoni che hanno dichiarato di non conoscere nessuno degli imputati, né di aver subito, dagli stessi, condotte estorsive o usuraie.

L’inchiesta

In particolare un macellaio originario di Montemiletto ha dichiarato di non essere mai stato vittima del sodalizio criminale, né di aver mai ricevuto in prestito denaro dagli imputati. Affermazioni analoghe sono state rese in udienza anche da parte di una vedova di Montemiletto. La donna in aula, così come dichiarato ai militari dell’arma, ha precisato che il marito, morto suicida quattro anni fa, non era una vittima di usura. Intanto il tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Giulio Argenio, Lorenzo Corona e Gennaro Lezzi , ha rinviato il processo al prossimo 1 ottobre – quando saranno ascoltati altri testi citati dal Pm della Dda di Napoli.

Fonte: Il Mattino


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