Curiosità

Uzbekistan, il cuore della storia nel cuore del deserto

L’Uzbekistan è una meta che fa innamorare i viaggiatori, diversi secoli di storia hanno contribuito a costruire l’immagine di un paese che è al centro tra Europa e Asia e palesa le influenze sia dell’Occidente che dell’Oriente.

Senza uno sbocco sul mare, composto per la maggior parte dal deserto di Kyzylkum e circondato ai confini da creste impervie, la cartina geografica dice che l’Uzbekistan è una terra inospitale, ma la realtà è molto diversa. In questo crocevia tra Kazakistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan e Afghanistan fu stanziata una delle tappe principali della Via della Seta. Parliamo ovviamente di Samarcanda, città costruita dal geniale Tamerlano, conquistatore spesso paragonato ad Alessandro Magno che pure di qui passo nel suo espandersi verso l’Asia.

Così la storia dell’Uzbekistan si è stratificata grazie a influenze diverse, sulle orme di gloriosi cavalieri, sotto gli ordini di ricchi emiri, mercanti di gemme preziose, venditori di spezie ai lati della strada e l’Islam come sfondo a tutte le vicende del paese. Oggi si presenta come una bellezza antica e brulla, che ha preservato i suoi gioielli ovvero le sue città ancora colme di meravigliosi complessi architettonici e luoghi di un fascino che appartiene alla storia.

Un paese moderno

Un paese che ha radici storiche molto profonde ma ancora ben visibili oggi, eppure l’Uzbekistan si presenta come un paese moderno e civilizzato, un territorio sicuro con un’economia in crescita. La popolazione è per oltre il 90% musulmana con una minoranza di cristiano-ortodossi e professanti di altre ragioni, ma grazie ad una forte laicizzazione della società le diverse realtà convivono tutte molto pacificamente.

Dal ‘91 il paese non è più nell’Unione Sovietica ma ha ottenuto la sua indipendenza, oggi è soprattutto impegnato in una buona politica diplomatica nei confronti delle nazioni vicine. Abitato da 30 milioni di abitanti distribuiti soprattutto sul fronte orientale, l’Uzbekistan ha un’economia interna in crescita che punta davvero molto sul turismo in entrata da parte dei cittadini europei e asiatici. Il periodo migliore per considerare una partenza è da aprile a fine giugno, in primavera inoltrata, seguito dai mesi di inizio autunno ovvero settembre e ottobre.

Cosa non perdere di questa incredibile terra durante il nostro viaggio? Quali città non possono sfuggire alla nostra visita? Per dare risposta a questi quesiti ci affidiamo agli spunti e agli appunti di viaggio in Uzbekistan pubblicati da un tour operator italiano che da anni lavora in quelle zone e conosce bene la vita in loco.

Bukhara

Sede della biblioteca più grande del mondo islamico, fu bersaglio della furia disseminata da Gengis Kan che ne risparmiò almeno il Minareto Kalyan, oggi il punto di aggregazione e di maggior interesse della città. Spicca il complesso architettonico di Lyabi Hauz, una grande moschea accompagnata da due madrase (scuole islamiche) circondate da una pizza alberata, l’immagine di un luogo pacifico e sereno. Oggi Bukhara è famosa anche per la tessitura dei suoi tappeti dal tipico disegno in motivi gül, lucenti e morbidi. Un elemento in più che spiega perché Bukhara sia anche conosciuta come la Perla dell’Islam.

Samarcanda

Qui siamo di fronte ad una delle città più antiche della storia, Samarcanda infatti già 2700 anni fa era il ponte fra Oriente e Occidente nonché il punto di congiunzione della Via delle Seta, come ampiamente raccontato da Marco Polo nel suo Milione. Raccontata da musicisti e poeti, invasa e saccheggiate da conquistatori nomadi, ma sempre sopravvissuta portando con se il proprio incanto.

Uno dei luoghi più celebri da visitare è il Registan (‘luogo sabbioso’) ossia uno dei complessi architettonici più ammirati: tre madrase tra le più antiche conosciute compongono l’edificio in un trionfo delle classiche decorazioni in mosaici e maioliche azzurre che collimano in una prospettiva di linee rette che sorprende gli astanti.

Khiva

A sud del fiume Amu Darya sorge l’antica oasi Khiva, oggi cittadina che spunta dal cuore del deserto. Questo luogo appartenente a un altro tempo ha un centro storico protetto da mura di argilla, un centro medievale tra i meglio conservati dell’Asia Centrale essendo scampato a svariate scorrerie.

Oltre 50 monumenti storici adornano la città che così rimbalza la sua bellezza tra cupole azzurre, hareme, madrase imponenti, minareti finemente scolpiti e, infine, ciò che la natura ha donato ovvero tramonti i eccezionale bellezza. Spiccano su tutti il minareto di Kalta Minor, la fortezza di Kunya Ark e la moschea di Juma.

Trattandosi sempre di un viaggio a latitudini abbastanza distanti dal nostro paese, per avere sempre consigli pratici e un punto di riferimento vi rimandiamo al sito del Ministero degli Affari Esteri Viaggiaresicuri.it, uno strumento fondamentale e imprescindibile per chi viaggia consapevole.

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