Cronaca

Avellino, ombre sulla gestione del teatro “Carlo Gesualdo”: dieci gli indagati

Sono dieci gli indagati coinvolti nel caso correlato alla gestione del teatro Carlo Gesualdo di Avellino. Il sostituto procuratore Teresa Venezia ci sono molte ombre e – come confermano le accuse ipotizzate – si va dal peculato all’abuso d’ufficio, fino alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Ombre sulla gestione del Carlo Gesualdo

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, l’ex presidente del Gesualdo, Luca Cipriano, – oggi consigliere comunale di opposizione, nonché promotore della civiva “Mai Più” – spicca tra i dieci indagati.

Le indagini hanno analizzato con dovizia di particolari la gestione di quattro stagioni (dal 2013 al 2016) dove si contesta agli indagati l’aver affidato l’appalto dei servizi del teatro ricorrendo a proroghe che calpestano i principi di rotazione e trasparenza.

Si fa riferimento anche alla sottrazione di denaro dagli incassi, indiscriminatamente, senza che venissero presi i relativi provvedimenti dagli organi di controllo.

I controlli della GdF

Gli uomini della GdF di Avellino hanno effettuato, dunque, una serie di verifiche, nello specifico sui bilanci consuntivi che hanno portato gli inquirenti a contestare l’accusa di peculato per una cifra che si aggira intorno alla somma di 109mila euro.

La Procura deduce che il consiglio di amministrazione e il presidente, non sarebbero intervenuti rimuovendo il direttore amministrativo per gravi irregolarità, approvando così bilanci alterati.

All’interno delle indagini si fa riferimento anche alla discutibile gestione dei biglietti. Adesso gli indagati hanno solo 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati dal pm che successivamente potrà procedere alle richieste di rinvio a giudizio.

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