Cultura ed eventi

Cimarosa, weekend dedicato a Carlo Gesualdo e alle eccellenze irpine

AVELLINO. Per il Cimarosa il fine settimana sarà dedicato al grande madrigalista Carlo Gesualdo, alla musica sacra afro-americana e ai pregiati vini dell’Irpinia uniti sotto la bandiera del Consorzio tutela Vini d’Irpinia, con un doppio appuntamento che vedrà protagonista il Conservatorio di Avellino presieduto da Luca Cipriano e diretto da Carmelo Columbro.  

I concerti di venerdì 15 dicembre, alle 20.30, presso l’Auditorium di piazza Castello, e di sabato 16, alle 20, presso la Sala blu del Carcere borbonico sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. 

 

«Il tempo di Gesualdo e la musica sacra afro-americana»

 

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Si parte venerdì 15 dicembre, alle ore 20.30, con il concerto ad ingresso gratuito dal titolo «Il tempo di Gesualdo e la musica sacra afro-americana», un’esibizione senza tempo né confini in compagnia del University of Missouri Choral Scholars diretto dal maestro Paul Crabb, accompagnato al pianoforte da Brandon Boyd e dagli artisti Joshua Chism, Meaghan Neel, Marques Ruff, Aubrey Smith e Kiernan Steiner.

«Il tempo di Gesualdo e la musica sacra afro-americana», quinto appuntamento della rassegna «Il Cimarosa suona bene», è il frutto della collaborazione tra l’Università del Missouri e il Conservatorio di Avellino e vuole essere un omaggio a Carlo Gesualdo e alla sua Irpinia, unito alla presentazione della tradizione musicale afro-americana in un dialogo costante tra i madrigali tardorinascimentali e la musica sacra del Nuovo Mondo.
Sul palco verranno eseguiti brani del repertorio del Tardo Rinascimento come «Peccavi super numerum» di Giaches de Wert, «Sibylla Cumana, from Prophetiae Sibyllarum, N. 6» di Orlando di Lasso, «O Miracol d’Amore!» di Luzzasco Luzzaschi, «Filli, mirando il cielo» di Sigismondo D’Indy, «S’io non miro non moro» e «Mentre gira costei» di Carlo Gesualdo da Venosa.

La seconda parte del concerto sarà incentrata su brani della musica sacra afro-americana a partire da uno «Spiritual Medley» tradizionale, «Draw Up The Water» tratto da The Well di James Clemens, «City Called Heaven» arrangiato da Josephine Poelnitz, «Until I Reach My Home» arrangiato da Brandon Boyd, «Total Praise» di Richard Smallwood e «If You’re Happen/Amen» arrangiato da Andre Thomas.

 

Cimarosa al Carcere borbonico

 

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Sabato 16 dicembre, invece, il Conservatorio va in trasferta e sarà protagonista alle ore 20, presso la Sala blu dell’ex Carcere borbonico, per tenere a battesimo l’iniziativa «Libiamo ne’ lieti calici – l’Irpinia», organizzata dal Consorzio tutela Vini d’Irpinia per festeggiare il conseguimento del riconoscimento ministeriale per la tutela dei Docg e Doc del territorio della provincia di Avellino.

Sul palco del Complesso monumentale di via Dalmazia, i musicisti del Cimarosa porteranno in scena «Deliri, lacrime e sospiri», per la regia di Giacomo Vitale, un recital tra prosa, musica e canzone con Antonella Forino, canto e recitazione, Lorenzo e Maria Vittoria Colonna al violino, Antonio Colonna al violoncello e Lorenzo Fiscella al pianoforte.


 

 


Il programma si dividerà in due parti

La prima sarà incentrata su brani della tradizione napoletana rielaborati per l’occasione come «L’appuntamento» di Salvatore Di Giacomo, «Core e core» e «Acqua ‘e maggio» di E. A. Mario e «A ssuono ‘e chitarra» di Capurro, intramezzati da passaggi del capolavoro di Matilde Serao «Il ventre di Napoli», opera nata nel 1884 da un’inchiesta giornalistica a seguito dell’epidemia di colera che colpì la città partenopea.

L’intermezzo del maestro Colonna, invece, saluterà il primo momento del concerto per accompagnare il pubblico verso la seconda parte che si dipanerà attraverso testi recitati come «’Ngiulina» di Raffele Viviani intervallati da interventi musicali e rielaborazioni come «’O ‘nnamurato mio» e «A mamma» sempre di Viviani, «La psiche della donna», «Clementina Santafè» e «Ah! Non ne posso più!» di Pisano e Cioffi, «Fuga: Cherchez la femme» di Pesce e
Vitale, passando per intermezzi musicali per archi e clarinetto, pianoforte e due violini che andranno a fare da collante tra testo scritto e musica.

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