Cronaca

Stop alle trivellazioni pertrolifere in Irpinia: la vittoria dei “No Triv”

Il prossimo passo è quello di includere l'Irpinia nel piano delle aree da escludere per la ricerca petrolifera

Stop alle trivellazioni pertrolifere in Irpinia: la vittoria dei “No Triv”. Niente più trivellazioni nella zona dell’Alta Irpinia e in buona parte della Valle Ufita, i territori di riferimento individuati per le ricerche petrolifere. “Per decadenza della società Cogeid, titolare del permesso, e per l’accoglimento dell’istanza di rinuncia presentata dalla società Italmin, co-titolare del permesso”, la provincia di Avellino, dopo 8 anni di lotte, è finalmente libera. Il prossimo passo è quello di includere l’Irpinia nel piano delle aree da escludere per la ricerca petrolifera.

Stop alle trivellazioni pertrolifere in Irpinia

Finalmente la provincia di Avellino è libera dalla spada di Damocle che pendeva su di sè, da quanto era stato concesso il permesso di trivellare, alla ricerca di petrolio, nelle zone dell’Alta Irpinia e della Valla Ufita. Adesso, dopo 8 anni, basta trivelle: il prossimo passo è quello di includere l’Irpinia nel piano delle aree da escludere per la ricerca petrolifera, “che giace in attesa di discussione in Parlamento da diverso tempo”, secondo gli attivisti “No Triv”, che per anni si sono battutti per portare via le trivelle dalla provincia di Avellino.

Progetto Nusco

Il programma di trivellazione aveva preso il nome di “Progetto Nusco”, ma l’epicentro delle ricerche era il Comune di Gesualdo. A Nusco, negli anni 50, si scavava per trovare l’oro nero, ma le ricerche rimasero senza esito. Dal 2012, poi, iniziò la lotta e i comitati “No Triv” si formarono in tutta la provincia. Adesso bisogna escludere definitivamente l’Irpinia dall’elenco delle aree dove è possibile trivellare, perchè altre società potrebbero avviare l’iter per i permessi, e allora sarebbe di nuovo l’inizio di un incubo.

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