Cronaca

Sparatoria in viale Italia, il giovane Casanova resta in carcere

Tra 45 giorni saranno rese note le motivazioni del rigetto del ricorso

Sparatoria in Viale Italia, resta in carcere Vittorio Casanova, il giovane accusato di tentato omicidio.I giudici hanno rigettato il ricorso dei legali del giovane ed hanno confermato la misura cautelare, da poco 18enne, detenuto nel carcere minorile di Airola .

Tentato omicidio a Viale Italia: rigettato il ricordo, Casanova Jr resta in carcere

Tra 45 giorni saranno rese note le motivazioni del rigetto del ricorso discusso dall’avvocato Gaetano Aufiero. Il legale ha insistito, nel corso della discussione davanti ai giudici partenopei, sull’assenza della gravità indiziaria per il suo assistito. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi due settimane fa in videoconferenza, Vittorio Casanova si era professato innocente affermando di non aver sparatoe respingendo le accuse, mosse anche nei confronti del padre Ciro detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino, per il triplice tentato omicidio avvenuto in Viale Italia.

L’interrogatorio

L’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale dei minorenni di Napoli (Casanova il giorno del raid non aveva ancora compiuto 18 anni) durò circa un’ora, nel corso del quale il giovane raccontò di aver subito un violento pestaggio subito da parte dei fratelli Ferrara, nello stesso giorno in cui, poi, a tarda sera, avvenne la sparatoria ai danni proprio di due componenti della famiglia Ferrara e di un loro amico. Dopo il pestaggio, Vittorio Casanova tornò a casa sanguinante e raccontò al padre quanto accaduto. Nel corso dell’interrogatorio il 18enne fece riferimento anche ad un altro violento alterco avvenuto un mese prima, sempre tra lui e i Ferrara.

Casanova jr dunque è considerato dagli inquirenti coinvolto nella sparatoria avvenuta la notte tra il 6 ed il 7 luglio scorso, durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia nella semifinale degli Europei. Il giovane è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo di Avellino il 30 settembre scorso, in quanto accusato di concorso morale e materiale con il padre nell’azione di fuoco.

L’accusa

Ad avviso del gip di Napoli fu lui a dare il via alla sparatoria, sebbene non avesse esploso materialmente i colpi d’arma da fuoco. Secondo gli inquirenti Vittorio, proprio dopo il violento diverbio con i fratelli Ferrara, nel quale ebbe la peggio, avrebbe chiesto l’intervento del padre per vendetta. E insieme al padre ritornò in viale Italia sapendo che il genitore era armato e avrebbe fatto fuoco. Ciro Casanova, 55enne pluripregiudicato, venne arrestato poco dopo la sparatoria avvenuta alla presenza di decine di persone. Sparatoria nella quale rimasero feriti Gianluca Ferrara, il figlio Ettore e il loro amico Ivan Santamaria. Inoltre nel corso dell’attività investigativa fu ritrovata anche l’arma utilizzata nel regolamento dei conti: una calibro7.65 detenuta illegalmente e occultata in un box auto di Rione Parco.

L’arma del delitto

Durante l’interrogatorio Ciro Casanova diede delle indicazioni precise ai carabinieri su dove fosse stata nascosta la pistola. Tra le prove raccolte poi contro il figlio di Casanova, alcune intercettazioni telefoniche. In una conversazione la sorella di Vittorio si lamentava con lui di aver messo nei guai il genitore. La risposta del giovane non si fece attendere: «Ma forse non hai capito che a me piace fare i reati?».

Fonte: Il Mattino

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