Cronaca

Vanno a prostitute ma simulano una rapina per nasconderlo ai genitori

MONTEMILETTO. Si  fingono vittime di una rapina, per nascondere ai propri familiari un ammanco di denaro speso per pagare una prostituta, ma vengono scoperti e denunciati per simulazione di reato dai Carabinieri della Stazione di Montemiletto.

La falsa denuncia

Nella serata del 7 febbraio, due giovani di Montemiletto, presso il locale Comando Stazione hanno raccontato in modo concitato che mentre erano a bordo di un’utilitaria, sono stati affiancati da un Suv nero e costretti ad accostare: dal veicolo scendevano tre persone travisate che, dopo averli minacciati con una pistola, si facevano consegnare il denaro in loro possesso, per un totale di 90 euro, per poi darsi alla fuga a bordo del citato veicolo, di cui non erano in grado di indicare la targa.

I Carabinieri, raccolta la denuncia, avviavano tempestivamente le indagini al fine di dare un volto ai responsabili del gesto e contestualmente fornire risposta alla richiesta di giustizia che avevano raccolto. Tuttavia, nello sviluppo dell’attività, condotta passando al setaccio gli elementi forniti dai denuncianti che spesso cadevano in contraddizione, emergevano alcuni elementi sufficienti ad alimentare il dubbio circa la veridicità di quanto denunciato.

L’indagine

L’indagine si dirigeva pertanto su due piste parallele: una tendente a ricercare i malviventi e l’altra orientata ad accertare la fondatezza dei fatti denunciati.

Proprio questo secondo filone conduceva i Carabinieri a stabilire, mediante la visione di alcune telecamere presenti in zona ed altri accertamenti specifici, che sul luogo teatro dell’evento, nell’esatto punto indicato dai denuncianti, non vi era stata alcuna rapina.

Posti di fronte alle incongruenze emerse nel corso delle indagini, agli stessi non restava che ammettere di aver inscenato la rapina al fine di nascondere l’ammanco di denaro, cagionato per trascorrere qualche ora di piacevole trasgressione con una prostituta di un comune poco distante.

Alla luce delle evidenze emerse a carico dei due ragazzi scattava la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria in quanto ritenuti responsabili di simulazione di reato.

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