Incendio a Pianodardine: il resoconto di una giornata al limite della tensione
Quella di ieri è stata una delle più tragiche di questo 2019 per l’Irpinia. L’incendio di Pianodardine ha creato un allarme in tutta la provincia di Avellino, con la nube tossica sprigionata dal rogo che è arrivata a lambire la vicina provincia di Salerno.
Incendio a Pianodardine: il racconto della giornata
La fabbrica da cui è partito il rogo è la Ics, industria di materiali plastici, che produce involucri esterni di batterie per veicoli. La nube che si è sprigionata dall’incendio ha diffuso agenti inquinanti nell’atmosfera estremamente pericolosi, che sono arrivati fino in provincia di Salerno.
L’inizio
La prima chiamata ai Vigili del Fuoco è arrivata alle 13 di ieri, a chiedere soccorso Salvatore Baratta titolare del distributore Esso che si trova nelle vicinanze della fabbrica.
Le fiamme nel giro di pochi minuti sono diventate spaventose, i dipendenti della fabbrica si sono immediatamente attivati con gli idranti, ma l’incendio era troppo vasto.
Le strade sono state bloccate, le fabbriche dei dintorni sono state evacuate e attorno all’area è stata costruita una l’emergenza barriera per impedire che le fiamme facessero ancora più danni.
La fine di un incubo
Solo alle prime luci di questa mattina, dopo aver lavorato tutta la notte, l’incendio è stato domato. Passata la grande paura, l’Arpac si è immediatamente attivaya per verificare lo stato di salute dell’aria: i dati verranno diffusi nella giornata di oggi.
L’allarme
Con la diffusione della notizia, immediatamente i cittadini sono andati nel panico: la psicosi da nube tossica si è diffusa ancora più velocemente della nube stessa. Molti hanno preso d’assalto i negozi e le parafarmacie per comprare delle mascherine protettive, negozi chiusi, balconi e finestre chiusi.
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