Cronaca

Avellino, inferno di 2 anni: colpi esplosi e auto bruciate

Un inferno che va avanti da oltre due anni nella Provincia di Avellino tra colpi esplosi e auto bruciate a ripetizione

Un inferno che va avanti da oltre due anni nella Provincia di Avellino tra colpi esplosi e auto bruciate a ripetizione. Questo quanto evidenzia il quadro riportato anche dal Mattino.

Avellino, colpi esplosi e auto bruciate

Dopo il primo lockdown è cominciata l’escalation di fatti di cronaca che hanno interessato il capoluogo e il resto della provincia. L’agguato di San Martino Valle Caudina è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo. Sempre in Valle Caudina, a Cervinara, una lite sfociò in sparatoria nel mese di febbraio del 2020. Poi tutto si fermò per la pandemia. Nel mese di maggio, un giovane venne attinto da un colpo di arma da fuoco a un piede. Si trovava a bordo di una vettura insieme ad altri ragazzi a Torelli di Mercogliano, nel cuore della notte. Il colpo partì da un altro veicolo. Qualche mese più tardi, il 20 agosto 2020, fu centrato al volto da un proiettile Francesco Liotti, in via Visconti a ridosso di Parco Palatucci, in città. Il giorno dopo spari in aria alla rotonda nei pressi del quartiere Valle. Passarono pochi giorni e la provincia si ritrovò a registrare un grave fatto di sangue, probabilmente connesso all’agguato di venerdì scorso: l’omicidio del boss Orazio De Paola. L’assassinio avvenne in pieno giorno a San Martino Valle Caudina. A impugnare la pistola, quell’8 settembre di due anni fa, Gianluca Di Matola, riconosciuto responsabile.

Gli altri agguati

Il 4 maggio 2021 spari a Pago Vallo Lauro contro il furgone di un panettiere. Due colpi esplosi all’indirizzo del mezzo di un 47enne, che ebbe la prontezza di ingranare la marcia e di fuggire via, evitando così conseguenze ben più gravi. A rovinare la festa, nella notte tra il 6 e 7 luglio, 2021, i colpi di arma da fuoco che colpirono tre persone: padre, figlio e un amico. Per quell’episodio, che sconvolse la città, sono stati accusati il 55enne Ciro Casanova e il figlio 18enne Vittorio. Sono stati destinatari entrambi di provvedimenti restrittivi. Dal centro alla periferia della città. In contrada Quattrograna, intorno alle 13 del 21 ottobre scorso, il 25enne Alessio Romagnuolo (a sua volta accusato di tentata estorsione per un episodio di pochi giorni prima) diventò bersaglio dei proiettili esplosi da una calibro 7,65 semiautomatica. Ancora spari, ancora in città e di nuovo in centro. Risale alla notte tra il 18 e il 19 dicembre, il ferimento di un 30enne di Atripalda, addetto alla sicurezza al bar Ultrabeat Cafè di via Cannaviello. A impugnare l’arma, secondo le indagini degli inquirenti, un 28enne di Mercogliano, che decise di entrare in azione tra la gente. Vicende su cui le indagini devono ancora fornire il quadro definitivo.

Numerosi gli incendi

Di recente, nei pressi dello stadio Partenio, il fuoco ha distrutto una costosa Mercedes. Qualche giorno prima il principio di incendio una microcar in una traversa di viale Italia. E poi i vari roghi che sono avvenuti a Solofra: danni all’auto di un imprenditore; distrutto il Suv del presidente del consiglio comunale della città della concia. E ancora: le fiamme spente appena in tempo per evitare che bruciasse la Fiat Panda di proprietà di un maresciallo dei Carabinieri in servizio a Montoro. Sotto la vettura vennero rinvenuti anche due petardi inesplosi.

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