Economia

Allarme Coldiretti: persi 300 milioni di euro per il maltempo

AVELLINO. “L’ondata di freddo e gelo ha devastato le coltivazioni agricole in tutta Europa dove si sta verificando un crollo delle disponibilità per il taglio dei raccolti nelle campagne e le difficoltà di consegna nelle città a causa dei blocchi della circolazione”. È quanto emerge da un monitoraggio degli agricoltori della Coldiretti.

Lo studio Coldiretti

 

“Nonostante i problemi che permangono in molte aree della Penisola gli agricoltori- sottolinea la Coldiretti in una nota- hanno lasciato le campagne per offrire la possibilità di acquistare le verdure a chilometro zero sopravvissute del proprio territorio”.

 

Il rischio è che “alla fine il conto pagato dall’agricoltura per questa ondata di maltempo potrebbe superare i 300 milioni di euro come accaduto nell’ultima gelata siberiana del 2012”, avverte la nota.

 

I menu invernali

 

In un momento “di grande difficoltà- precisa l’associazione agricola- si tratta di un atto di solidarietà a favore dell’economia e dell’occupazione locale ma anche di un aiuto al proprio benessere per combattere il grande freddo con prodotti salutari”.

 

A cambiare con il freddo è infatti anche il menu con un notevole aumento della richiesta di zuppe con le cosiddette verdure del freddo, consumate proprio per combattere le temperature più rigide.

 

Dalla Lombardia al Piemonte, dall’Emilia Romagna alle Marche, dal Lazio alla Campania, dalla Toscana all’Abruzzo fino alla Puglia “sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, ma sono stati danneggiati- sottolinea la Coldiretti- anche i vivai di piante e fiori mentre sono perduti in molti casi gemme e fiori di piante da frutto, dalle albicocche ai mandorli”.

 

Preoccupazione anche per i vigneti – conclude la Coldiretti – se le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi.

I danni alle piante, che potranno però essere verificati definitivamente solo nei prossimi giorni, sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché occorrono anni prima che prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre.

 

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