Cronaca

Atripalda, riaffiora un muro romano durante i lavori ad un distributore di benzina

Atripalda, spunta un muro romano durante i lavori di riammodernamento di un distributore di benzina in via Appia

Atripalda, spunta un muro romano durante i lavori di riammodernamento di un distributore di benzina in via Appia. Il distributore si trova nei pressi di un anfiteatro romano mai riportato alla luce e dal passaggio della Variante 7 bis.

Spunta un muro romano ad Atripalda

L’ingegnere Gerardo Troncone esprime la sua preoccupazione sui social e posta due foto dal titolo “La nostra storia che va in pezzi”.

Osserviamo questa foto. Siamo ad Atripalda, in via Appia, dove quest’ultima si incrocia con la S.S. 90.
È l’immagine di un piccolo cantiere edile, dove si notano alcuni fossi a base quadrata, ognuno destinato ad accogliere un getto di calcestruzzo.
Sono ben visibili a poca distanza le gabbie d’armatura in barre d’acciaio, della stessa dimensione delle buche, pronte ad esservi calate per essere poi inglobate nel getto.
Nel fosso più in basso nella foto sembra di scorgere la presenza di un manufatto in pietra, forse un’antica traccia muraria.
Osserviamo ora la planimetria in basso, tratta da documenti ufficiali facenti capo alla Sovrintendenza competente.
Vi è evidenziata l’area di sedime dell’anfiteatro dell’antica colonia romana di Abellinum.
Non bisogna avere particolari conoscenze ingegneristiche o archeologiche per asserire che si sta realizzando un manufatto in cemento armato proprio al centro di una testimonianza archeologica di eccezionale rilievo.
Do ovviamente per scontato che l’Amministrazione Comunale abbia approvato, che la Soprintendenza abbia autorizzato, che tutti siano stati bravi bravissimi attenti attentissimi.
Ma a mio inutile e inascoltato parere
QUESTO E’ UNO SCHIFO SENZA LIMITI
PS ore 12,00
Ringrazio tutti della immeritata grande attenzione manifestata a questo mio post.
A questo punto è doverosa una precisazione, forse superflua.
Non ho mai parlato di irregolarità da parte di chicchessia, tanto meno di Comune e/o Soprintendenza, istituzioni degne dalla massima fiducia, e pur non avendone cognizione diretta, sono arciconvinto che “le carte siano a posto” come si dice dalle nostre parti.
Ma ciò non sminuisce, anzi rafforza, il mio senso di SCHIFO TOTALE verso tutti coloro che consentono di danneggiare in modo forse irreparabile una testimonianza di inestimabile valore storico ed archeologico.
Confido comunque nella sensibilità e nel ravvedimento di tutte le parti interessate o coinvolte, nel rispetto dei diritti legittimi di tutti, rifuggendo da protagonismi e speculazioni di ogni tipo.
La città di Atripalda e l’Irpinia tutta non perdano quest’ennesima occasione di salvaguardare, riscoprire e valorizzare una parte così significativa del proprio straordinario Patrimonio Culturale“, si legge nel post.


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