Cronaca

Sciame sismico in Irpinia, 50 scosse in due giorni nell’area del “cratere” del terremoto del 1980

In Irpinia il terremoto sta diventando un incubo: in solo 2 giorni sono state registrate 50 scosse nell’area del “cratere” del terremoto del 1980.

Sciame sismico in Irpinia, torna la paura dopo il terremoto del 1980

Nella giornata di domenica dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono state registrate altre cinque scosse: quattro con epicentro a Sant’Angelo dei Lombardi, una con epicentro a Rocca San Felice. La magnitudo dei movimenti tellurici è compresa tra i 2.0 e i 2.9 gradi.

Il comune che ha registrato il maggior numero di scosse è quello di Sant’Angelo dei Lombardi con 32  movimenti registrati dai sismografi. Da tempo non veniva segnalato uno sciame di scosse di terremoto di questa importanza in un territorio ad alto rischio sismico.

Terremoto in Irpinia del 1980

Il terremoto dell’Irpinia del 1980 fu un sisma che si verificò il 23 novembre 1980 e che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale.

Caratterizzato da una magnitudo di 6,9 (X grado della scala Mercalli) con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, secondo le stime più attendibili, 2.914 morti.

Il terremoto colpì alle 19:34:53 di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa della durata di circa 90 secondi, con un ipocentro di circa 10 km di profondità, colpì un’area di 17.000 km² che si estendeva dall’Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. I comuni più duramente colpiti (X grado della scala Mercalli) furono quelli di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna.

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