Inchiesta

Liceo Mancini: il no degli studenti ai doppi turni

AVELLINO. Giornata importante quella di oggi, per decidere le sorti del Liceo Mancini di Avellino dopo il sequestro dell’edificio di via De Conciliis (leggi qui l’articolo ).

Il consiglio d’istituto si riunisce prima del summit  in Provincia con i vertici e i tecnici di Palazzo Caracciolo e il provveditore agli studi Rosa Grano. La dirigente scolastica Nicolina Agnes afferma: «Discutiamo per arrivare al tavolo con idee chiare e condivise».

Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva PrimaTivvù  ha avuto luogo questa mattina, presso la palestra della Scuola Media Statale “Francesco Solimena”, adiacente all’Istituto Mancini, un incontro tra la dirigente scolastica Nicolina Agnes, un  folto gruppo di genitori, docenti e alunni del liceo scientifico. Obiettivo dell’incontro, scongiurare i doppi turni ai quali i ragazzi si mostrano contrari. «Quanto accaduto per noi è stato un duro colpo – afferma Agnes – dopo la relazione del professor Petti eravamo tranquilli». Sui doppi turni continua la preside: «Possiamo solo aspettare e valutare».

Al momento pare non ci siano soluzioni alternative ai doppi turni vista la mancanza di strutture in città, che siano idonee ad accogliere le oltre 1300 tra studenti, docenti e personale del Liceo scientifico. Si attende l’incontro in Provincia per cercare di mettere insieme i tasselli della vicenda e trovare la soluzione più giusta senza arrecare ulteriori danni agli utenti della scuola.

Intanto le associazioni di consumatori Adoc e Federconsumatori di Avellino si uniscono alla preoccupazione di alunni e genitori con una nota stampa.

La nota di Adoc e Federconsumatori

 

Le scriventi associazioni dei consumatori desiderano farsi portatrici dello stato di disorientamento e preoccupazione di centinaia di genitori e alunni frequentanti lo storico e rinomato Liceo Scientifico Mancini di Avellino. È di soli pochi giorni fa la notizia che questo istituto è risultato vincitore del premio Global Junior Challange, quale scuola più innovativa d’Italia, per un progetto di fisica astroparticellare sviluppato dai suoi studenti, con il professionale ausilio del personale docente.

L’improvvisa doccia fredda per genitori, professori e alunni è arrivata poche ore dopo, quando su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, i Carabinieri hanno apposto i sigilli alle porte d’ingresso dell’istituto. Per la Procura di Avellino lo storico immobile che ospita il Liceo Scientifico non garantirebbe la pubblica e privata incolumità.

Il provvedimento ha destato grande stupore, considerata la circostanza che l’immobile, di proprietà della Provincia di Avellino, era stato sottoposto ad una specifica perizia tecnica, la quale, pur non disconoscendo alcune criticità dal punto di vista sismico, ha certificato che l’immobile è sicuro sotto l’aspetto statico ed idoneo all’esercizio. Il liceo scientifico ospita circa 1200 alunni e difficilmente tutti questi studenti potranno essere trasferiti in altre sedi entro tempi ragionevolmente brevi.

C’è il serio rischio che venga compromessa la continuità didattica e soprattutto che venga distrutta un’eccellenza di questa città. Le scriventi associazioni, lungi dal voler entrare nel merito della questione giudiziaria, a tutela della vasta utenza interessata dal provvedimento ed al fine di limitare un grave disservizio, chiedono alla medesima Procura di Avellino di disporre il dissequestro dell’immobile, quantomeno per il tempo necessario ad individuare idonee soluzioni alternative.

Questa sentita istanza, per la quale ci si assume anche la responsabilità morale, nasce dalla ragionevole constatazione che l’immobile, pur con le sue criticità, presenta un rischio sismico né superiore, né inferiore alla media del patrimonio edilizio privato e pubblico di questa città e di questa provincia, sottoposto ad un’elevata vulnerabilità sismica per la sua vetustà e per il suo stato di conservazione. Pertanto, anche se con amarezza, occorre necessariamente constatare che nell’immediato il rischio per l’incolumità privata dei 1200 studenti del liceo scientifico Mancini, soprattutto dal punto di vista sismico, non sembrerebbe statisticamente ridotto.

Di conseguenza, innanzi a tale incontestabile, quanto amara constatazione, le scriventi associazioni chiedono alla Procura di Avellino di valutare l’opportunità di emettere un provvedimento temporaneo ed urgente, volto alla riapertura dell’istituto scolastico, per garantire immediata continuità al diritto allo studio dei ragazzi e per salvaguardare una realtà di eccellenza del panorama scolastico di questa città. Ai professori e ai genitori degli studenti, se concordi con quanto innanzi sostenuto, chiediamo di associarsi alla presente istanza, al fine di dare ad essa ulteriore sostanza e significato.                                                

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