Curiosità

Itinerario enogastronomico in Irpinia tra storia e tradizione

L'entroterra campano è ricco di tradizioni gastronomiche, prodotti locali d'eccellenza e piatti tipici ricchi di sapore e genuinità, che trovano la loro massima espressione nel cuore dell'Irpinia

A circa settanta chilometri da Napoli e poco più di cinquanta dalla Costiera Amalfitana sorge la meta enoturistica per eccellenza della Campania. Si tratta dell’Irpinia, una gemma incastonata tra il Sannio Beneventano e il Salernitano, nonché patria indiscussa dei migliori vini campani come il Taurasi, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo, tutti a DOCG e premiati dalla celebre guida enologica del Gambero Rosso.

Tuttavia, quello in Irpinia non è affatto un turismo di massa e chi decide di trascorrervi le vacanze lo fa principalmente per scoprire il suo ricco patrimonio culturale e culinario, ancora vivo nelle antiche pratiche contadine e pastorali portate avanti nel rispetto della tradizione.

Da Avellino a Lioni, passando per Ariano Irpino e Calitri, l’elenco dei piatti tipici irpini è davvero lungo e ogni zona offre ricette tradizionali caratterizzate dai sapori intensi e genuini di una volta. Vi abbiamo fatto venire l’acquolina in bocca? Allora, seguiteci in questo fantastico viaggio enogastronomico nella provincia di Avellino.

I prodotti tipici

Il territorio dell’Irpinia nasce storicamente con una forte tradizione contadina votata alla viticoltura, grazie soprattutto alle fertili ceneri vulcaniche capaci di regalare un’intensa nota sapido-minerale ai vini. Questo vale ovviamente anche per i prodotti della terra, a cominciare dall’Olio extravergine di oliva Irpinia-Colline dell’Ufita DOP, passando per le gustose nocciole di San Giovanni dalla tipica forma allungata e lievemente schiacciata ai lati, fino al rinomato Tartufo Nero di Bagnoli Irpino che contribuisce a innalzare ancora di più l’eccellenza della cucina tradizionale avellinese.

Da non dimenticare, poi, le famose castagne di Montella IGP e l’altrettanto celebre “Marrone di Santa Cristina”, due varietà molto apprezzate dal mercato nazionale ed estero per le pregiate caratteristiche qualitative e organolettiche, preservate dal rispetto delle tradizionali tecniche di coltivazione e produzione. E, se dopo aver fatto scorta di castagne irpine vi occorre qualche consiglio su come cucinarle, sul sito https://lacucinadigiulia.com troverete molte ricette sfiziose che vi permetteranno di valorizzare al meglio questa autentica prelibatezza campana.

Alla già copiosa lista di prodotti tipici dell’Irpinia si aggiunge anche la maestria dell’antica arte casearia e salumiera diffusa in tutto il territorio, capace di sfoderare tutto il buono delle montagne campane. Se capitate da quelle parti sarà d’obbligo una degustazione del Salame di Mugnano, magari accompagnato da qualche fragrante fetta del pane di Montecalvo Irpino.

A tutti coloro che, a fine pasto, non vogliono rinunciare a un dolce assaggio di pura tradizionalità, consigliamo di cedere alla tentazione del gustoso Torrone dell’Irpinia, uno dei principali dolci tipici avellinesi e facilmente riconoscibile dalla farcitura fatta con mandorle, noci e nocciole tostate rigorosamente prodotte nel territorio irpino.

Assaggi imperdibili durante un tour in Irpinia

La verde Irpinia lega il suo nome, non solo ai nobili prodotti della terra, ma anche a piatti tradizionali che è davvero difficile trovare altrove. Uno di questi è il Ciaolone, un rustico tipico della zona del Sannio, composto da una sfoglia salata farcita con uova e formaggi morbidi locali.

Un’altra pietanza irpina che non potete assolutamente perdervi è la famosa pizza “chiena”, una focaccia ripiena servita soprattutto durante il periodo pasquale. Agli amanti della pasta consigliamo anche i fioroni, squisiti ravioli preparati tradizionalmente con farina, acqua, strutto, uova e sale, farciti con pecorino e salame napoletano. Non mancano all’appello formaggi e prodotti caseari realizzati secondo tradizione, tra cui il celebre caciocavallo irpino e il pecorino bagnolese prodotto con il latte di una razza ovina autoctona a limitata diffusione.

I Vini Docg Irpini

Visto che si è parlato di vini, ci sembrava doveroso concludere il nostro tour enogastronomico elogiando le tre eccellenze vinicole avellinesi che hanno contribuito a rendere questa terra famosa nel mondo:

– Il Fiano di Avellino, ottenuto esclusivamente da uve Fiano coltivate in ventisei comuni dell’avellinese. Oltre a essere una dei fiori all’occhiello dell’enologia bianca meridionale, si contraddistingue per il sapore equilibrato e le note di frutta secca che ben si sposano con la cucina tipica locale, vantando anche un’incredibile propensione all’invecchiamento che lo rende uno dei vini più apprezzati da appassionati e neofiti.

– Il Greco di Tufo, prodotto nelle varietà bianco e spumante con uve provenienti dai vigneti Greco (minimo 85%) e Coda di Volpe (massimo 15%). La zona di coltura abbraccia un territorio abbastanza vasto che include i comuni di Tufo, Montefusco, Petruro Irpino, Chianche, Altavilla Irpina, Prata di Principato Ultra, Torrioni e Santa Paolina.

– Il Taurasi, ottenuto dalla vinificazione delle uve del vitigno Aglianico (minimo 85%) nella zona che comprende i comuni di Taurasi, Castelfranci, Luogosano, Montefalcione, Paternopoli, Montemiletto, Fontanarosa, Mirabella Eclano, Sant’Angelo all’Esca, Torre le Nocelle, Castelvetere sul Calore, Bonito, Pietradefusi, Lapio, San Mango sul Calore, Montemarano e Venticano, tutti ovviamente in provincia di Avellino. Si tratta di un vino sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno tre anni, che per la tipologia “riserva” aumentano a quattro, di cui almeno diciotto mesi in botti di legno.

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