Cronaca

Vittima di violenza a via Due Principati: «Non ho ottenuto giustizia»

AVELLINO. Grande rabbia e disgusto, a distanza di un anno e cinque mesi. Lo scrive Maria, la 22enne che il 29 giugno 2016 subì un tentativo di violenza sessuale. Fu aggredita nel portone di casa, in via Due Principati, nei pressi dell’ex ospedale Capone. Ad oggi si sente stuprata dalla giustizia italiana.

«Il giudizio, un’ambiente sorprendentemente a me ostile»

La ragazza ha scritto al’emittente televisiva locale Primativvu raccontando quanto malessere le sia costato il lungo processo e poi l’appello. La giovane donna, traumatizzata da quella tentata violenza nel pomeriggio estivo, ancora lo rivede negli incubi e spiega: «Sono vittima di violenza: non è una violenza tentata, è una violenza morale consumata». Questo però i giudici non lo hanno compreso e, spiega la ragazza, che si sbagliava «nel credere che sarebbe bastato denunciare per ottenere giustizia»: «Il giudice, una donna, ha trattato la mia pratica come una cosa da niente, un fastidio da concludere il prima possibile» e non come la ferita di una vita che non sarà mai più la stessa.

A tentare lo stupro fu un giovane ivoriano che, spiega la giovane nella sua lunga lettera, nel corso dei due dibattimenti si è contraddetto sulle proprie origini. Non è bastato a nulla: la sentenza del Tribunale di Avellino, con rito abbreviato, lo condannava a 3 anni e 4 mesi. L’appello ha ridotto la pena a 2 anni e otto mesi.

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