Cronaca

Sesso low cost, in Irpinia fenomeno in crescita

Il business del sesso low cost, in Irpinia i luoghi per consumare incontri “proibiti” sono sempre più spesso gestiti da privati e non dalla criminalità organizzata

Il quadro generale del fenomeno nella provincia di Avellino risulta essere preoccupante e, secondo il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Massimo Cagnazzo, il business del sesso low cost non conosce flessioni.
Nella provincia irpina, in particolar modo, afferma Cagnazzo, “Le asiatiche stanno conquistando poco alla volta il mercato locale perché hanno un tariffario accessibile. La nostra attenzione è concentrata anche sui centri di massaggi. Le attività apparentemente lecite possono invece nascondere altri generi di attività come quello appunto dello sfruttamento della prostituzione”.

Casi in aumento

Dall’inizio dell’anno, in Irpinia, sono state ben 18 le persone denunciate per sfruttamento della prostituzione, e 13 le case di appuntamento chiuse da Carabinieri.

Quattro delle persone coinvolte erano irpine, il che vuol dire che il business del sesso low cost viene gestito principalmente da privati e non solo dalla criminalità organizzata.

La maggior parte degli episodi viene scoperta a seguito di segnalazioni da parte di comuni cittadini, che registrano delle anomalie, ad esempio, nelle abitudine quotidiane del proprio inquilnato.
Oppure, ancora, arrivano dai Carabinieri consorti preoccupate delle nuove abitudini del marito, estremamente avvezzo alla cura del corpo e amante dei massaggi.
Le modalità sono ormai riconoscibili per gli uomini dell’Arma. La pubblicazione di messaggi sui social e sulle bacheche nei siti di annunci.
Numerosi i casi registrati in Irpinia: Ariano Irpino, Solofra, Mercogliano, Grottolella, Monteforte, Atripalda, Santo Stefano del Sole e Montoro.

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