Politica

Scatoloni abbandonati al Comune, interviene “Avellino città ideale”

AVELLINO. “Una montagna di scatoloni ammassati” è questa la cifra dell’indirizzo politico del Movimento 5 Stelle a Palazzo di Città. Dopo aver rinunciato al Ferragosto “per non alimentare divisioni e polemiche”, in uno spirito di coerenza con quelle parole, l’Assessore alla Trasparenza del comune di Avellino ha puntato il dito contro il ritrovamento di alcuni scatoloni che conterrebbero dei documenti sul Patrimonio. L’accusa rivolta alle precedenti amministrazioni è sostanzialmente quella di mancata trasparenza “a un passo dalla corruzione”. Ecco la nota di Avellino città ideale.

Scatoloni abbandonati al Comune

“Come può l’Assessore Picariello sbilanciarsi in questo modo senza conoscere il contenuto dei documenti? Come può chi rappresenta le istituzioni, non solo un movimento politico, offrire una valutazione strumentale ai cittadini senza aver verificato che si possa trattare di documenti registrati e digitalizzati regolarmente? Pretendere di valutare la trasparenza in maniera sommaria, convocando una conferenza stampa e mostrando degli scatoloni pieni di documenti non ha nulla a che vedere con una corretta dialettica politica.

Si sarebbe prima dovuto esaminare il contenuto di quei documenti e poi, se necessario, informare gli organi di stampa e la comunità avellinese, che per l’ennesima volta è oggetto di una volontà precisa di dividere e spaccare perché si possa ancora dire del passato, anche se da due mesi chi amministra questa città ha altri volti e altri nomi e su questioni urgenti ha scelto di tacere. Si parla, sempre a proposito di trasparenza, di otto dipendenti comunali il cui contratto scadrà a Dicembre 2018 e la cui sorte viene sollevata e affidata, perseguendo un metodo sbagliato, all’approvazione del rendiconto. Perché, per esempio, l’amministrazione non ha proferito parola sui lavoratori di ACS?

Avellino città ideale auspica che sia fatta chiarezza e che qualora ci fossero zone d’ombra si proceda a informare tutti e a prendere i dovuti provvedimenti, tuttavia ancora una volta il problema sono le modalità attraverso cui si palesa l’azione politica degli amministratori, che alimentano, senza dati alla mano e prove evidenti, un dibattito inconsistente e probabilmente utile a deviare dalle proprie responsabilità sul Ferragosto e altre vicende.

Noi riteniamo che si sarebbe dovuto procedere chiedendo delucidazioni e verifiche al dirigente preposto prima di convocare una conferenza in pompa magna e attribuire un eventuale discutibile operato dei dirigenti alla vecchia amministrazione. Questo atteggiamento sminuisce il lavoro e la professionalità dei dipendenti comunali a cui va la nostra solidarietà.

Chi ha l’onere e l’onore di rappresentare una comunità dovrebbe dare le proprie indicazioni. Ma del resto cosa ci si aspetta da un’amministrazione che pretende che le proprie linee programmatiche non siano sottoposte al voto del consiglio?

O si esce da questo stato permanente di compagna elettorale e si amministra il Capoluogo o si va tutti a casa”.

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