Cronaca

Mazzette per entrare in Polizia Penitenziaria: Russo respinge le accuse

Maurizio Russo respinge le accuse di aver percepito mazzette promettendo il superamento del concordo per entrare in Polizia Penitenziaria

Interrogatorio di garanzia nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per il sindacalista arrestato, Maurizio Russo che respinge le accuse di aver percepito mazzette promettendo il superamento del concordo per entrare in Polizia Penitenziaria.

 

Mazzette per entrare in Polizia Penitenziaria: Russo respinge accuse

L’agente penitenziario e sindacalista è accusato di aver percepito mazzette promettendo il superamento dei concorsi pubblici per entrare nel corpo. Russo si è protestato innocente e ha respinto ogni addebito. Ora è in cella a seguito di due ordinanze di custodia cautelare, quella per corruzione e quella per falso nella produzione di documenti sanitari.

La misura cautelare

Il magistrato gli contesta sette episodi corruttivi tutti legati a promesse di sostegno nei concorsi. È in carcere dal 20 luglio scorso quando nella sede del sindacato Ussp a Monteforte il Nucleo investigativo della Polizia Penitenziaria trovò 8mila euro a riprova di un passaggio di denaro tra un aspirante al superamento del concorso e il sindacalista. Nelle intercettazioni si è sempre parlato di bottiglie di vino, a dissimulare il passaggio di denaro e mazzette fino a 20 mila euro.

L’interrogatorio delle altre persone coinvolte

Altre due persone coinvolte nell’inchiesta saranno interrogate lunedì e giovedì prossimo. Sono ai domiciliari e hanno avuto parte attiva in un filone venuto alla luce nelle ultime ore relativa alla produzione di falsi documenti che attestavano la negatività del tampone. A dover rispondere dei gravi reati due irpini. Alessio Iannillo, titolare di una società di sicurezza e igiene sul lavoro, la Mab security srl di Monteforte Irpino, che falsificava i certificati di un laboratorio d’analisi privato di Mugnano del Cardinale. Kevin Matarazzo, 23 anni, collaboratore di Russo. Ai domiciliari anche Giovanna Nazzaro, aspirante agente a cui era riferita la falsa documentazione per tamponi mai effettuati per partecipare alle lezioni presso la scuola di formazione per personale dell’amministrazione penitenziaria a Portici.

Gli indagati

Complessivamente sono 19 gli indagati. Per 14 il giudice ha disposto altrettante misure cautelari: 2 in carcere e 12 ai domiciliari. Martedì udienza preliminare per il filone principale dell’inchiesta al tribunale di Napoli.

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