Cronaca

Rapine alle poste di Avella, condannati 4 imputati

AVELLA. Avevano compiuto due rapine alle poste di Avella e messo a segno un furto in una gioielleria di Sperone i quattro imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Con loro altri cinque, accusati a vario titolo,  sono stati rinviati a giudizio.

Le nove persone imputate, oltre alle rapine e al furto messi in atto, stavano preparando anche attentati in danno di auto di ex amministratori e dipendenti pubblici del comune di Avella, a scopo intimidatorio, verificatisi tra maggio e nel giugno del 2012.

Rapina alle poste: operazione«Ariete»

Il processo per loro inizierà il 29 maggio dinanzi al tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduto dal giudice Luigi Buono. Sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Antonio Rocco e Giancarlo Maietta, difesi dagli avvocati Antonio Falconieri e Maria Luce Amelio, che rispondevano per gli atti incendiari in concorso con gli altri imputati.

Condannato a 7 anni di reclusione l’ideatore della rapina alla gioielleria Fiore di Sperone, Paolo Nappi e la moglie Luisa Paone, a 3 anni e 4 mesi di reclusione per aver effettuato il sopralluogo nell’attività commerciale, 6 anni ad Antimo Verde, ed 1 anno e 6 mesi di reclusione per Stefano Romano.
Inoltre Paolo Nappi, difeso sempre dall’avvocato Falconieri, è stato assolto dal reato di rapina agli uffici postali di Avella oltre al reato di incendi alla autovettura di un amministratore di Avella a scopo intimidatorio, mentre è stato condannato per le lesioni gravissime nei confronti di un passante attinto da un colpo d’arma da fuoco durante la fuga dalla gioielleria, per ricettazione, porto e detenzione di armi.

Il giudice Vincenzo Landolfi al termine della camera di consiglio ha rinviato a giudizio Luigi Di Domenico l’altro esecutore, secondo gli inquirenti, della rapina alla gioielleria, Michele D’Avanzo, Salvatore e Antonio Caruso, Giuseppe Sorriento, che a vario titolo, si sarebbero macchiati di svariati reati tra cui rapina in concorso, detenzione, porto illegale nonché ricettazione di armi da fuoco, favoreggiamento, lesioni gravissime.

Le indagini condotte dai militari della compagnia di Baiano e del comando provinciale di Avellino, infatti, furono prontamente avviate dopo il colpo andato male in danno della gioielleria «Fiore» di Sperone, quando tre malfattori entrarono in azione armati e a volto scoperto.

Durante la fuga uno dei tre rapinatori esplose un colpo d’arma da fuoco che colpì alla spalla un passante. Dunque, da quell’azione predatoria presero il via le indagini che hanno consentito agli inquirenti di raccogliere un ampio quadro indiziario, che portò lo scorso luglio all’emissione di cinque misure cautelari nei confronti di alcuni degli indagati difesi dagli avvocati Carolina Schettino, Mario Angelino, Francesco Pecchia, Francesca Isernia e Giovanni Candela.

Provvedimenti cautelari emessi, su richiesta della procura avellinese, quasi tutte confermate successivamente dal tribunale del riesame di Napoli.

FONTE il Mattino

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