Cronaca

Rapinò negozio Wind3 ad Avellino: Granata condannato a 5 anni e 8 mesi

Granata difeso dall'avvocato Rolando Iorio, è stato condannato dal gup Fabrizio Ciccone a 5 anni e 8 mesi di reclusione, al termine del rito abbreviato

Rapinò il negozio Wind3 ad Avellino: condannato Salvatore Granata, 38enne di Acerra, uno dei tre responsabili della rapina dell’attività commerciale di viale Italia. Granata difeso dall’avvocato Rolando Iorio, è stato condannato dal gup Fabrizio Ciccone a 5 anni e 8 mesi di reclusione, al termine del rito abbreviato.

Rapina ad Avellino: condannato uno dei tre responsabili

Come riporta Il Mattino, è stata accolta la richiesta del pubblico ministero, Cecilia Annecchini, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto sei anni di reclusione. Il complice di Granata, Vincenzo Rea, ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario, ed è stato rinviato a giudizio. Mentre per Francesco Cipolletta l’udienza preliminare è stata rinviata al 4 marzo prossimo a causa del contagio da Covid 19.

Le indagini

I tre furono individuati grazie alle indagini effettuati dagli agenti della squadra mobile della questura di Avellino, guidata dal vicequestore Gianluca Aurilia. La rapina avvenne lo scorso 3 febbraio, quando due malviventi entrarono nel negozio di telefonia di viale Italia fingendosi dei clienti. I due entrarono in azione con il volto coperto solo dalla mascherina antiCovid. Poi uno di loro estrasse una pistola, puntandola contro il volto dei titolari e delle commesse presenti nel negozio di telefonia.

La vicenda

I rapinatori puntavano alla cassaforte, nascosta nel retro del negozio, dove erano conservati circa 30mila euro di telefoni cellulari; la prontezza della titolare, che finse un malore cadendo a terra, evitò il peggio: i criminali, spaventati, si diedero alla fuga, non prima però di essersi impossessati del portafoglio della donna con l’incasso giornaliero, circa 2mila euro.

Ad attendere i rapinatori un complice, a bordo di un’auto parcheggiata nelle vicinanze dell’attività commerciale. Grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona la polizia riuscì ad individuare l’automobile utilizzata dai malviventi. La vettura risultò presa a noleggio e poi data in subappalto, infatti non è stato semplice per la polizia e la procura risalire ai rapinatori che l’avevano utilizzata.

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