Curiosità

Racconti dalla verde Irpinia, questa settimana tappa a Preturo Irpino

Racconti dalla verde Irpinia, un viaggio tra storia, cultura, gastronomia e racconti antichi. Questa settimana a Preturo Irpino.

Racconti dalla verde Irpinia, questa settimana tappa a Preturo Irpino

Viaggio tra i comuni della verde Irpinia, tra cultura, gastronomia e racconti antichi. Questa settimana Preturo Irpino.

Il Paese: Preturo Irpino

Superficie territorio: Kmq 3,12
Nome abitanti:Petruresi
Fiere e feste: San Gennaro (18 settembre)

Scarse le testimonianze sulla zona in età antica. Il toponimo del paese sembra comunque derivare dal latino Petra, anche perché l’abitato occupa uno sperone roccioso da dove si domina il fondovalle dall’altezza di circa trecento metri. Nel medioevo il centro era denominato Petruro di Montefuscolo, fino al 1950 e solo nel 1954 aggiunse al nome la qualificante irpino. Casale sottoposto nel XIII secolo all’autorità giurisdizionale del rettore di Benevento, per cui i preturesi prestavano i soliti servizi feudali. Venuto in possesso di Nicola Francesco Calenda nella seconda metà del XIV secolo, il feudo fu venduto nel 1413 al nobile aragonese Pietro de Candida. Più tardi pervenne nuovamente ad un componente della famiglia Calenda, Nicola Francesco, il quale ne fece dono al suo primogenito Geronimo in occasione del suo matrimonio con Ciancia Bonora de Catalogna. Nel 1523, dopo aver pagato al demanio regio il consueto relevio, ad ereditare il borgo fu Giovanni Antonio Calenda, la cui morte avvenuta senza lasciare figli nel 1549, passarono alla sorella Elvira, moglie del napoletano Francesco Ottone Matelica. La nipote di costui Laura Ottone Matelica, acquisì il paese nel gennaio del 1951, successivamente il figlio Francesco Antonio Marano (1634) ed il secondogenito Rodolfo I Marano (1647). Ai Marano il feduo appartenne ancora con Gaetano, che conseguì il titolo di marchese di Petruro da Carlo II di Spagna nell’aprile del 1645, Gaetano II Marano ultimo signore del borgo, fino alla fine dei diritti feudali proclamata da Giuseppe Bonaparte nell’agosto del 1806.

(spunti storici dal libro di Giampiero Galasso – I Comuni dell’Irpinia 1989)

 

Da visitare

Chiesa di San Bartolomeo
(XVIII – secolo)

Prodotto tipico locale

La maggior parte dei Paesi della verde irpinia si caratterizzano per un prodotto gastronomico di pura bellezza, la pasta fatta a mano. I

l piccolo Borgo di Preturo Irpino, è uno di questi paesini, dove la pasta a mano viene elogiata in modo particolare nelle sagre estive, nelle forme e nei sapori tipici della tradizione.

Dai tempi remoti le signore del luogo, in particolare durante le feste e nelle domeniche, si alzavano la mattina presto e con il “tombagno e il mattarello”, portavano nelle case il profumo della terra.

La storia nel gusto

Coccettenelle Avellinesi

Le coccettelle sono tipicamente irpine, hanno una forma ad orecchio mozzato, con un impasto di semola che deve essere rimacinata ma grezza, un coltello senza zigrinatura. La coccettella non si arrotola, non si schiaccia, non si allunga ne si chiude, ma si pigia con il pollice.

Ricetta delle Coccetelle

1 kg.di semola non rimacinata
sale quanto basta
500 ml acqua bollente
impastare e mettere a riposo per 2 ore in un canovaccio
dividere il panetto dopo un breve rimpasto e procedere con la forma delle coccetelle

Ricetta sugo fresco

pomodorini di collina
aglio e olio evo
sale quanto basta
basilico

 

Rubrica a cura di Elizabeth Iannone

Racconti da tutta l’Irpinia

CALABRITTO

CASALBORE

CASTELFRANCI

FONTANAROSA

FRIGENTO

GESUALDO

GRECI

GROTTOLELLA

LIONI

MONTECALVO IRPINO

MONTEFALCIONE

MONTEMILETTO

NUSCO

PAROLISE

PIETRADEFUSI

QUINDICI

SAN MICHELE DI SERINO

SAN SOSSIO BARONIA

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI

SAVIGNANO IRPINO

SCAMPITELLA

VILLANOVA DEL BATTISTA

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio