Inchiesta

Prostitute, sesso e massaggi a Napoli: inchiesta sulla prostituzione tra minorenni e schiave

A Napoli sono centinaia le ragazze che si prostituiscono per strada, in appartamento o centri massaggi. Circa 200 le schiave del sesso, secondo le associazioni che si occupano di prostituzione. Ma il numero delle prostitute sale se ci si allarga in provincia e sul litorale Domizio: in questo caso si arriva addirittura a mille, tra cui molte minorenni.

La città di Napoli ha il suo distretto del sesso a luci rosse nella zona intorno alla Stazione centrale di piazza Garibaldi, un dedalo di stradine dove l’attività non si arresta mai. Di giorno è il linguaggio dei segni, degli sguardi che avvia la contrattazione, alberghi a ore e bassi forniscono la location. Di notte l’area si espande fino a inglobare il Centro direzionale a due passi, con il dedalo di parcheggi sotterranei, via Marina e la zona intorno al Porto con i suoi svincoli autostradali, e ancora l’area intorno porta Nolana e porta Capuana.

Spostandosi verso la periferia, Fuorigrotta e l’Ippodromo di Agnano attraggono prostitute, trans e scambisti, soprattutto la notte. Ma anche le vie a scorrimento veloce della provincia fino alle stradine agricole intorno a Giugliano, Villaricca, Casoria, Afragola, Acerra sono frequentate, soprattutto da giovani e giovanissime donne nigeriane e dei paesi dell’est.

A Salerno e provincia le cose non vanno diversamente.

I paesi di provenienza

Le donne della Nigeria sono quasi sempre vittime di tratta, prelevate, spesso con il consenso della famiglia, dall’organizzazione che provvede al viaggio: stipulano un contratto presso una sorta di notaio in cui si impegnano a restituire in debito, ma vengono anche sottoposte a riti voodoo, una pressione psicologica fortissima aggravata dalle minacce dirette al nucleo familiare. Soprattutto se si tratta di minorenni. Credono di dover restituire due, tre mila euro ma, giunte in Italia, scoprono che la cifra può arrivare anche a 35mila euro. Sono costrette a prostituirsi già in Libia, dove spesso vengono stuprate, per pagare la parte finale del viaggio.

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