Cronaca

Omicidio Gioia, la lettera di Giovanni: “Mi sono sentito spinto da Elena”

Giovanni Limata si difende con una lettera dall’accusa di omicidio di Aldo Gioia. Una lettera di una pagina e poco più, così il ragazzo si difende dall’accusa di omicidio in concorso con l’aggravante della premeditazione. Il ragazzo è di Cervinara, la sera del 23 aprile 2021, con 14 coltellate, uccise il papà della sua ex fidanzata Elena, Aldo Gioia, all’interno della loro abitazione di corso Vittorio Emanuele ad Avellino. Fu lui l’autore del materiale di un delitto che, però, i due avrebbero pianificato insieme.

La lettera di Giovanni sull’omicidio di Aldo Gioia

Dopo un anno dall’assassinio, in aula, nelle diverse udienze, gli avvocati cercano ovviamente di aggravare la posizione di uno rispetto a quella dell’altra. Nell’ultima udienza, è stata ascoltata la versione dei fatti di Elena Gioia. La quale, in buona sostanza, addebita ogni responsabilità a Giovanni. Quest’ultimo, al termine dell’escussione dell’ex fidanzata, consegnò una lettera ai suoi difensori, gli avvocati Russo e Marro. Lettera che dovrebbe essere letta nel corso della prossima udienza, prevista per il 25 maggio.

La lettera: “Non avrei mai fatto una cosa del genere

Ma oggi, alcuni passaggi sono noti. Giovanni, innanzitutto, chiede scusa alla sua famiglia e a quella Gioia. Il ragazzo chiede perdono. “Non avrei mai fatto una cosa del genere”, rimarca il ragazzo. “Se l’ho fatto, è perché mi sono sentito spinto da Elena”.

I particolari

Nella lettera, Giovanni dice una cosa in particolare, ovvero che tutta la verità di questa vicenda si trova nei messaggi – un numero davvero molto alto – che si sono scambiati lui ed Elena nel corso di un anno e più.

Messaggi nei quali Elena, spesso, racconta a Giovanni dei litigi con i suoi genitori, dei presunti maltrattamenti subiti. In particolare, in un messaggio l’allora 16enne avrebbe scritto: “Non vedo l’ora che arrivi venerdì”, riferendosi alla sera dell’omicidio. Giovanni, dunque, ribadisce: “Mi sono sentito spinto da Elena”.

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