Cronaca

Omicidio di Aldo Gioia ad Avellino, perizia sul coltello: forse l’assassino non era da solo

Omicidio di Aldo Gioia ad Avellino: perizia sul coltello disposta dalla Procura. Il 23enne Giovanni Limata potrebbe aver avuto un complice

Il 23enne Giovanni Limata potrebbe avere avuto un complice mentre uccideva il 53enne Aldo Gioia, padre della  fidanzata Elena. È quello che mira ad accertare la Procura di Avellino, nel corso delle indagini riguardanti l’omicidio che ha scosso non solo l’Irpinia. Disposta una perizia sul coltello per verificare se sia stata l’unica arma utilizzata.

Omicidio di Aldo Gioia ad Avellino, perizia sul coltello

Aldo Gioia, ucciso con 14 coltellate nella sua casa del centro di Avellino, potrebbe essere stato ucciso da più persone e non soltanto dal fidanzato della figlia, il 23enne Giovanni Limata. È l’ipotesi su cui sta lavorando la Procura di Avellino, che ha chiesto una perizia sull’arma del delitto, il coltello da caccia rinvenuto poche ore dopo dalla Polizia nell’abitazione del 23enne.

Gli inquirenti, attraverso l’accertamento tecnico irripetibile, vogliono appurare se quel coltello sia stata l’unica arma usata e se i fendenti siano stati sferrati da una sola persona: in altre persone, se Limata aveva un complice che, oltre a partecipare alla panificazione, avrebbe preso parte anche materialmente all’omicidio. Intanto gli avvocati difensori di Elena Gioia, la 18enne accusata con il fidanzato, Giovanni Limata, dell’omicidio del padre, Aldo Gioia, hanno rinunciato all’incarico. Stando alle informazioni apprese dalla stampa, gli avvocati Fabrizio D’Urso e Vanni Cerino del foro di Napoli si sono trovati in disaccordo con la famiglia Gioia sulle modalità di difesa della giovane.


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