Cronaca

“Ti taglio la testa se mio figlio non gioca”: minacce all’allenatore dell’Avellino Under 17

È quanto avvenuto durante una partita sul campo di Venticano

Minacce di morte all’allenatore dell’Avellino Under 17: “Ti taglio e la testa e la metto in una valigia se non fai giocare mio figlio”, poi cerca di entrare in campo. È quanto avvenuto durante una partita sul campo di Venticano.

Minacce all’allenatore dell’Avellino Under 17: “Ti taglio la testa”

Minacce di morte all’allenatore delle giovanili dell’Avellino Calcio, Giuliano Capobianco. Un genitore, irritato che il figlio non stesse giocando, ha pensato di dover attaccare il responsabile durante una partita sul campo di Venticano.

Sono volate parole forti: “Ti taglio la testa e la metto in una valigia”, la minaccia del padre del giovane, “se non fai giocare mio figlio”. Ha inoltre cercato di raggiungere il rettangolo di gioco ma gli altri genitori lo hanno fermato riuscendo a scongiurare il peggio.

Capobianco: “Deprimenti questi episodi”

L’episodio vergognoso ha portato subito la società biancoverde a denunciare chi ha attaccato il proprio allenatore. Lo stesso Giuliano Capobianco ha commentato amaramente che “purtroppo c’è questa cultura in Italia già a partire dal settore giovanile di pensare solo al risultato”.

“È deprimente innanzitutto per questi ragazzi di 14,15 o 16 anni che assistono a questi episodi. Loro devono fare il proprio percorso e, quindi, innanzitutto divertirsi facendo attività fisica. Un messaggio questo che devono trasmettere in primis i genitori che, invece, spesso ci vedono come nemici”, ha aggiunto Capobianco.

Il comunicato dell’US Avellino 1912

Anche la società irpina ha voluto esprimersi sull’accaduto e mostrare la propria solidarietà a Capobianco:

“L‘Us Avellino 1912 condanna fermamente gli episodi di violenza avvenuti, nelle ultime 48 ore, nei confronti di tesserati e dirigenti. Il club manifesta piena solidarietà nei confronti di Giuliano Capobianco, responsabile del settore giovanile YOUTH, per le continue minacce e tentate aggressioni subite in questi mesi da parte di genitori che, senza alcun contegno e con modi alquanto discutibili, lamentano lo scarso impiego dei propri figli. La società prenderà provvedimenti nei confronti dei tesserati coinvolti, malgrado l’indiretta responsabilità degli interessati, e, nel contempo, le persone vittime di tali episodi di violenza sporgeranno denuncia presso le autorità competenti.”

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