Curiosità

Lettere dal Passato: Incarichi e donazioni dell’Intendenza

AVELLINO. Con la rubrica  “Lettere dal passato” ricostruiamo la storia dell’Irpinia, mettendo insieme testimonianze vere e tangibili. Un viaggio nei meandri del passato irpino attraverso le lettere scritte dai nostri compaesani e custodite all’Archivio di Stato di Avellino.

Questa settimana gli incarichi ecclesiastici e la ripartizione di beni e compiti nell’epoca Regia, negli atti demaniali.

Gli Atti Demaniali

Il fondo Atti Demaniali, contiene la documentazione relativa alle operazioni demaniali effettuate in applicazione delle leggi eversive della feudalità . Tali atti, in particolare per la prima metà del XIX  sec. Attengono alle operazioni demaniali riguardanti oltre la separazione delle terre demaniali tra comuni, ex feudatari ed ecclesiastici, lo scioglimento di ogni promiscuità, la ripartizione in quote tra cittadini del territorio toccato al comune. Gli atti provengono dalla documentazione presente nel vecchio Archivio provinciale e sono ordinati alfabeticamente e cronologicamente per comune. Il fondo contiene 5478 unità cartografiche – iconografiche schedate in inventario separato.

La lettera

“In dilucidazione alle differenti difficoltà , le osservo, che per la curia il Ministro dell’Interno, in Napoli 22 settembre 1813, consegue a Don Luigi Polcaro, l’incarico di conseguire i bisogni della canonica sopraindicata e di prescrivere, nell’adempimento della parte che le compete, le ordinanze inerenti i compiti concessi” (stralcio della lettera nr fascicolo 3390)

 

La storia ci insegna che la società fu, un tempo, gestita e regolata dal Regio detentore del potere decisionale. Anche i ruoli e le regole religiose venivano comunque, regolate e amministrate in base alle ordinanze ministeriali. Un’epoca restrittiva e controllata, dove la libertà di movimento, gestione e organizzazione territoriale era impensabile. Tutto era inscindibilmente organizzato come fosse una sola città e non una Nazione con confini, bisogni e limiti differenti. L’unicità della gestione organizzativa socio-economica resta un punto debole dell’epoca Regia che in futuro ha reso impossibile il suo ritorno al potere decisionale del territorio.

A cura di Elizabeth Iannone

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