Economia

Spada di Damocle sui lavoratori della filiera industriale dell’autobus

Di seguito una nota congiunta Fiom, Fim e Uilm, Michele De Palma, Andrea Brunetti, Francesca Re David, Michele Bulgarelli, Fiom-Cgil Bologna, Fiom Cgil Emilia Romagna, Cgil Campania, Cgil Avellino, Fiom-Cgil Napoli e Campania. Sebbene ci siano premesse positive, ancora pende una spada di Damocle sui lavoratori.

 

Industria Italiana Autobus, premessa positiva per il 2019

 

L’incontro tenutosi al Ministero dello Sviluppo Economico sul processo di reindustrializzazione e rioccupazione era carico di molte attese per le lavoratrici ed i lavoratori di Bologna e della Valle Ufita, ma abbiamo dovuto prendere atto che la direzione aziendale ha illustrato un dato importante: Industria Italiana Autobus dovrà realizzare 584 autobus nel 2018 e già 94 per il 2019, e da contrattualizzare 140 nel biennio. Le commesse, quindi, garantirebbero il lavoro per tutte le maestranze per almeno tutto il 2018 e pongono una premessa occupazionale positiva anche per il 2019.

Tuttavia, l’azienda ha dichiarato la necessità di fare entrare nel capitale sociale, entro febbraio 2018, un Fondo istituzionale che rafforzi l’aspetto finanziario, pena la messa in discussione dell’intero progetto e farebbe precipitare il piano di rientro al lavoro.

 

Spada di Damocle sui lavoratori

 

Ancora una volta il tempo è una spada di Damocle sempre tesa sulla testa dei lavoratori che si sono battuti per risoluzione definitiva dei problemi chiedendo al Governo il piano del trasporto pubblico finanziato, il rilancio della filiera industriale dell’autobus, con il risultato di garantire l’occupazione.

Pertanto è indispensabile che gli autobus dovranno essere prodotti negli stabilimenti italiani, e non delocalizzati in Turchia come detto dall’Azienda, con il richiamo al lavoro di tutte le maestranze e ove ve ne fosse la necessità implementando gli occupati). Deve essere avviato un confronto negli stabilimenti tra azienda e una delegazione sindacale e delle rappresentanze sindacali per affrontare e risolvere i problemi di organizzazione e condizione del lavoro, senza iniziative unilaterali di carattere contrattuale e per promuovere normali relazioni sindacali utili a risolvere i problemi in essere. Infine, l’incontro di ieri è stato concluso con un positivo impegno della direzione del ministero a ricercare soluzioni utili a garantire la tenuta economico – finanziaria posta dalla direzione aziendale.

Entro la fine del mese di gennaio ci sarà un incontro cruciale al Ministero dello Sviluppo Economico, a cui riteniamo indispensabile la presenza della rappresentanza politica del Governo, affinchè a fronte del volume delle commesse, si possa uscire da una condizione di instabilità e precarietà e si possa avviare una nuova fase di confronto.

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