Cultura ed eventi

“La rivolta delle pecore”: la prima tappa estiva ad Avellino

AVELLINO. Venerdì 27 luglio prima tappa estiva della performance “La rivolta delle pecore, storie libertarie di animali rivoluzionari” al Doublebro Headbanger di Avellino. Seguiranno la partecipazione allo Sponz Fest nella Sezione Selvaggina il 24 agosto e l’incontro al Ludovico Van di Montemiletto il 7 settembre.

“La rivolta delle pecore, storie libertarie di animali rivoluzionari”

La performance teatrale, artistica, musicale nasce dall’esperienza ambientale di arte nel sociale de L’Albero Vagabondo® ed è tratta dalle favole La Rivolta delle pecore e La Battaglia dei prosciutti, scritte da Virginiano Spiniello per le Edizioni Il Papavero.

Il Maestro Giovanni Spiniello (Biennale di Venezia 1968, Quadriennale di Roma 75 e segnalato Bolaffi da Crispolti) è l’autore delle illustrazioni e della scenografia L’Albero delle favole, una struttura in ferro e legno patinata verderame dalla quale si irradiano molti degli animali rivoluzionari delle favole messe in scena dalla voce e dal corpo narrante di Marisa Barile: il coniglio che guida gli animali alla rivolta, il falco che dona i suoi occhi al bambino, la pecora nera, il capro espiatorio, l’agnello sacrificale, il lupo che diventa pastore.

Sul palco i Barabba Blues, chitarra e voce e armonica, completano la performance che riunisce favole, arte, teatro e musica, eseguendo, in anteprima, otto tracce del loro prossimo CD. Al termine della performance, si esibiranno in un live blues.

Perché accostare il blues e le favole?

Come Fedro affermò che le favole erano state create dagli schiavi per  parlare ai padroni così, all’inizio del ‘900, nelle piantagioni del Delta del Mississippi il blues prese spunto dalla musica africana, dalla rielaborazione dei canti di lavoro degli schiavi che solo con la musica potevano sopravvivere nell’inferno delle piantagioni di cotone. Ed ecco che la favola e il blues si fondono, si incontrano, si sostituiscono e l’uno prende il posto dell’altra.

Le favole da cui trae spunto la performance nascono da nove anni di installazioni artistiche sulle discariche in montagna insieme ai bambini, nove anni di favole e foto pubblicate su alberovagabondo.it per chiedere ai grandi di non inquinare perché l’unica rivolta, l’unica rivoluzione è il salto dal recinto, il cambiamento, l’evoluzione.

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