Economia

Lo stato dell’arte del gioco d’azzardo in Italia: i numeri e la lotta alla ludopatia

Un semplice svago per tanti appassionati, un settore dell’economia italiana ancora in piena salute, un’importante fonte di introiti per l’erario, da un canto, ma anche un mondo ricco di criticità, in primis quella relativa al rischio di sviluppo di dipendenze: il gioco d’azzardo continua ad essere al centro del dibattito pubblico e politico, dividendo chi vorrebbe estendere i già severi divieti introdotti con il Decreto Dignità che ne vietano la pubblicizzazione, da gestori, società sportive e impiegati del settore.

Ma quali sono i reali numeri del gioco in Italia? E quanto forte è l’incidenza del fenomeno della ludopatia tra gli appassionati di betting e gambling nel Bel Paese?

Gli amanti del gioco in Italia

A maggio, il Cnr pubblicava un dettagliato report, compilato dall’Istituto di fisiologia clinica di Pisa sulla base di dati raccolti da IPSAD ed ESPAD. Dallo studio, relativo al 2017, emergeva come nel corso dell’anno ben il 42,8% della popolazione con età compresa tra i 15 e i 64 anni, in almeno un’occasione, avesse tentato la sorte puntando sull’esito di un evento sportivo o partecipando ad un gioco a premi.

L’aumento del numero di giocatori negli ultimi anni appare lampante: se nel 2014 gli italiani che avevano realizzato una giocata nel corso dei 12 mesi erano circa 14 milioni, nel 2017 veniva raggiunta quota 17 milioni, di cui 1,4 dediti a giochi e puntate online.

Dal 2010 al 2017, i volumi delle scommesse sportive sarebbero cresciuti di ben 10 punti percentuali, mantenendosi comunque distanti dai veri giochi leader del settore: l’intramontabile Gratta&Vinci, scelto dal 74% dei giocatori, e Lotto e Superenalotto, in calo, ma comunque ancora apprezzati da più del 50% degli appassionati.

Da sottolineare il calo generale dell’interesse espresso nei confronti del gioco dai giovani: lo scorso anno, avevano giocato almeno una volta nel corso dei 12 mesi circa 1 milione di studenti, contro gli 1,4 milioni del 2010.

La percezione dei rischi legati a scommesse e casinò game

Senza dubbio, la percezione del gioco da parte di una porzione importante degli appassionati rimane ambigua: se il 39,1% dei giocatori è convinto che sia realmente possibile arricchirsi grazie all’azzardo, tra i più giovani sono diffuse idee che non trovano alcun fondamento nella realtà, come quella per cui l’esito delle giocate a bingo, un gioco interamente basato sul caso, possa dipendere dalle abilità personali, sostenuta dal 16,7% dei 15-19enni.

Fortunatamente, grazie alle iniziative volte alla promozione del gioco responsabile che tutti i gestori in possesso di concessione AAMS sono tenuti ad adottare, è solamente uno studente su dieci ad ignorare il divieto di accesso al gioco per i minorenni. Se da un lato l’accesso al gioco online è effettivamente reso impossibile dai gestori (per la registrazione e l’apertura di un conto gioco virtuale è sempre necessario l’invio di un documento personale che attesti la maggiore età), solamente uno studente su quattro avrebbe incontrato reali difficoltà o divieti nei luoghi pubblici, a dimostrazione di un’ancora scarsa attività di monitoraggio da parte dei gestori di tabaccherie e ricevitorie.

I numeri della dipendenza dal gioco

Capitolo a parte per quanto concerne i giocatori problematici. Di pari passo con l’incremento del successo di scommesse e giochi basati sulla fortuna, le stime relative al fenomeno della ludopatia hanno visto il numero dei soggetti interessati passare dai circa 100mila del 2010 ai circa 400mila del 2017, una somma equivalente al 2,4% del totale.

Se mediamente la cifra investita dai giocatori non supera i 10 euro al mese, nei soggetti con un approccio poco equilibrato al gioco le spese si mantengono al di sotto dei 50 euro mensili in circa un caso su due, ma per una porzione equivalente al 14,9% il costo del vizio del gioco sale fino a superare i 200 euro.

Se il diffondersi della ludopatia rappresenta effettivamente un problema non trascurabile nella popolazione adulta, fortunatamente risulta in calo tra i più giovani, dove si evidenzia un trend di riduzione nelle regioni centrosettentrionali (e viceversa un lieve incremento in quelle del sud).

Gli strumenti di prevenzione dei disturbi da gioco delle piattaforme online

Come accennato, scommesse e giochi di fortuna online, sin dal loro esordio sul mercato italiano, sono stati soggetti a scrupolose verifiche da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ex AAMS), volte a inibire l’accesso al gioco per gli under 18 e a favorire la diffusione della cultura del gioco legale e responsabile, attraverso l’introduzione di tutta una serie di strumenti di autoregolazione.

In fase di iscrizione, i portali dedicati al betting e al gambling online attivi in Italia richiedono al nuovo utente di impostare un limite di versamento massimo settimanale, vale a dire una somma oltrepassata la quale viene bloccata la possibilità di ulteriori pagamenti e giocate.

Oltre al parametro relativo al tetto di spesa settimanale, il giocatore ha poi la possibilità di impostarne uno quotidiano e uno relativo a ciascuna singola puntata.

Oltre alle funzioni di autolimitazione della spesa, le piattaforme di scommessa e i casinò online consentono agli utenti di autoescludersi dal gioco, sospendendo il proprio account per un determinato periodo di tempo oppure in maniera permanente. Questa misura automaticamente blocca la possibilità di creazione di nuovi conti gioco, inibendo anche l’utilizzo di quelli registrati presso altri gestori.

Sui portali dedicati al gioco certificati AAMS, sono sempre riportate le indicazioni per un approccio coscienzioso alle scommesse e ai cosiddetti casinò games: giocare nei limiti delle proprie possibilità economiche, essere consapevoli che il gioco comporta sempre una spesa, evitare di continuare a puntare nella speranza di recuperare le perdite, non sottrarre tempo alla vita lavorativa, familiare o sociale per dedicarsi alle giocate, sono solo alcune delle raccomandazioni che i concessionari invitano a tenere costantemente in considerazione.

Gli altri accorgimenti per la prevenzione della ludopatia del Decreto Dignità

Se il gioco virtuale ha saputo adottare i giusti accorgimenti per tutelare gli utenti, è quello tradizionale a continuare a presentare le maggiori criticità. Da questo punto di vista, tra le novità in materia di gioco introdotte con il Decreto Dignità rientra anche quella relativa alle caratteristiche dei nuovi apparati di gioco (slot machine in primis), che a partire dal 1° gennaio 2020 dovranno obbligatoriamente permettere la verifica della maggiore età del giocatore tramite inserimento della tessera sanitaria (come già avviene per i distributori di articoli da fumatori).

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio