Dispersione scolastica, i dati della provincia di Avellino

Irpinia provincia virtuosa. Oltre alle bellezze naturali e alle prelibatezze enogastronomiche, la provincia di Avellino ottiene un altro primato
Secondo la Fondazione Openpolis (dai dati Istat sulla dispersione scolastica su base provinciale 31 dicembre 2017) l’Irpinia, con una percetuale di abbandono degli studi da parte dei giovani tra i 18 e i 14 anni del 7,5%, risulta essere al primo posto in tutto il meridione d’Italia e tra le prime dieci province a livello nazionale.
La media della provincia di Avellino non solo risulta essere al di sotto della media nazionale(14%), ma anche di quella europea, che mirerebbe a raggiungere il 10% entro il 2020.
Le parole del Provveditore
Soddisfazione in merito a questi dati ĆØ stata espressa dal Provveditore agli studi della provincia di Avellino, RosaGrano “LāIrpinia ha sempre avuto un trend positivo in tal senso, forseanche grazie al fatto che siamo una provincia raccolta e non abbiamo mai avuto grossi scollamenti. Posso dire che il legame con la scuola ĆØ molto più forte nelle aree interne che in cittĆ . Nei paesi la scuola rappresenta ancora un punto di riferimento
forte rispetto magari alla cittĆ dove le distrazioni possono essere maggiori”.
Le altre province
Il legame tra disperzione scolastica e disoccupazione risulta essere, purtroppo, ancora molto evidente. Alla luce di questi dati, si può fare un confronto tra le altre province campane.
In Irpinia la disoccupazione tra i 15 ed i 24 anni ĆØ pari al 43,92% mentre la provincia di Napoli, che ha una dispersione scolastica del 22,10%, i disoccupati sono addirittura il 60,49%.
Purtroppo la convinzione che sia meglio non prdere tempo a studiare e cercare subito un lavoro ĆØ ancora radicata nelle nostre regioni, e non solo.
Dello stesso parere il Provveditore “Spesso si ĆØ portati a credere che la scuola non serve a nulla perchĆØ viviamo in unāepoca in cui non cāĆØ lavoro, ma questo ĆØ il più grande errore che si possa commettere. Se ha difficoltĆ nel trovare lavoro il laureato, ancor più problematica ĆØ la situazione di chi non ha alcun titolo.Ormai anche le figure intermedie devono avere una specializzazione, ĆØ finito il tempo in cui bastava la terza media per poter fare lāoperaio. Ecco perchĆØ il titolo di studio ĆØ utile per poter trovare unāoccupazione”.