Cronaca

Coronavirus in Irpinia, il sindaco di Lauro lancia l’allarme: i casi sospetti sono definitivamente fuori pericolo?

Coronavirus in Irpinia, il sindaco di Lauro chiede chiarimenti urgenti alla Asl di Avellino e lancia l’allarme: i casi sospetti sono definitivamente fuori pericolo? Quando la quarantena finirà, tra pochi giorni, chi garantirà sull’effettiva guarigione?

Coronavirus in Irpinia, l’allarme del sindaco di Lauro

Il sindaco di Lauro, Antonio Bossone, non è solo responsabile per la salute e la sicurezza dei cuoi concittadini, ma è anche un medico, e sa bene che, di fronte ad un nemico potente, letale, ma ancora poco conosciuto, come il covid – 19, non bisogna abbassare la guardia.

Fine della quarantena

Tra pochi giorni finirà l’isolamento domiciliare fiduciario dei due insegnanti rientrati da Codogno e dei loro congiunti, 10 persone in tutto. E poi?

I controlli insufficienti

Secondo quanto afferma il sindaco, il tampone sui due potenziali casi, rientrati in Irpinia il 22 febbraio, venne fatto 4 giorni dopo il loro arrivo, all’inizio della scorsa settimana. Il risultato fu negativo, ma poi non sono stati effettuati ulteriori controlli. Mentre su amici e parenti, messi successivamente in quarantena, i test non sono stati effettuati per niente. Come è possibile?

Sono fuori pericolo?

In altri Paesi si sono verificati casi positivi anche dopo 24 giorni, e molto spesso i virus viene individuato al secondo o terzo controllo. Si può essere davvero sicuri che tutti siano fuori pericolo e immuni? Non è rischioso consentire a queste persone di tornare a circolare?

La Asl non risponde

Tutte domande che il sindaco pone alla Asl di Avellino, che fino a questo momento si è limitata a inviare comunicazioni chiedendo la revoca delle varie ordinanze comunali, messe in atto in questo giorni. Niente altro.

Pronta la denuncia

Intanto uno dei cittadini posti in isolamento domiciliare fiduciario, si dichiara pronto intanto a denunciare il sindaco per procurato allarme e sequestro di persona. Il provvedimento che obbligava tutti alla quarantena preventiva, infatti, è stato considerato illecito e irragionevole.

Calma e disciplina

Intanto, prò, una riflessione va fatta: in Cina, con rigore e disciplina, qualità assolutamente estranee al popolo italiano, sono rimasti isolati per oltre un mese. Metropoli deserte e servizi interrotti, e solo adesso stanno iniziando a vedere i risultati. Noi dopo 10 giorni, con i contagi che si diffondono senza sosta, scalpitiamo come fossimo in gabbia. In questo momento servono calma, disciplina e, soprattutto, pazienza. Ci riusciremo?

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