Cronaca

Paura a Cesinali, sparatoria con i banditi: indagati 5 poliziotti

Ieri è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima

Emergono nuovi particolari sulla sparatoria avvenuta a Cesinali, nel quale un malvivente è morto: sono indagati ora anche 5 poliziotti. Solo pochi giorni fa è stato arrestato il capo della banda di rapinatori, accusato di essere l’autore di quanto accaduto nel paesino di 2500 anime sotto shock“Scene da film” raccontano i residenti dopo il conflitto a fuoco tra Polizia e banditi durante un inseguimento tra le vetture delle forze dell’ordine e quelle del gruppo dei malviventi pugliesi come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Cesinali, sparatoria con i banditi: indagati poliziotti

Sono cinque i poliziotti indagati per la morte di Giovanni Rinaldi, il 31enne di Molfetta e residente a Cerignola, morto nel conflitto a fuoco avvenuto a Cesinali tra la Polizia e i rapinatori.

Sono due agenti della Sezione Volanti della Questura di Avellino e di tre della Squadra Mobile di Foggia. Dovranno rispondere di omicidio colposo. Sono stati iscritti al registro degli indagati per poter eseguiti l’esame necroscopico sulla salma del giovane e accertare quanto avvenuto nella serata di giovedì. I poliziotti potranno eventualmente nominare un loro perito di fiducia che segua le operazioni del medico legale. Due i fascicoli aperti dalla Procura della Repubblica di Avellino, diretta da Domenico Airoma. Uno riguarda appunto il decesso del 31enne, l’altro concerne il contesto generale nel quale è maturata l’intera vicenda. Ieri, presso la sala morgue dell’ospedale Moscati è stata eseguita l’autopsia sul corpo della vittima. Per far luce sulla natura del decesso si dovranno attendere i risultati di tutte le analisi effettuate .

Sparatoria a Cesinali, arrestato il capo della banda di rapinatori

È ritenuto il capo della banda di rapinatori che nella serata di giovedì ha aperto il fuoco contro la Polizia: l’uomo è stato fermato in questi giorni su un autobus a Santo Stefano del Sole, a pochi chilometri dal comune dove è avvenuto il conflitto a fuoco.

Si tratta di un 53enne di Foggia (del quale non si sanno ancora le generalità), latitante dal 2020, condannato a quindici anni di carcere, sette dei quali scontati, per associazione a delinquere di stampo mafioso per una serie di rapine a mano armata e assalti a portavalori. Il quarto arresto effettuato dai poliziotti dopo i tre avvenuti nella serata di ieri.

Cesinali, inseguimento e sparatoria: un morto, cos’è successo

Ucciso dai colpi sparati uno delle gang, mentre gli altri due sono scappati a piedi nelle campagne. In tre, invece, sono stati arrestati, uno dei quali è rimasto ferito. Abbandonata dai complici la vettura a bordo della quale si trovava l’uomo ucciso nei pressi dei binari del passaggio a livello della frazione Villa San Nicola, a ridosso delle case.


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I chiodi usati dai malviventi

I residenti hanno visto sfrecciare una Jeep Compass e una Hyundai Tucson con, a seguito, due macchine della Polizia di Stato. Dai finestrini dei suv i malviventi lanciavano chiodi a tre punte per bloccare gli agenti, ma questi sono riusciti ad evitarli, arrivando a bloccare i banditi nei pressi del cimitero dove li hanno ammanettati. Pare che i malviventi, almeno in quattro, volessero assaltare un furgone portavalori.

Il sindaco

In seguito a quanto avvenuto, è intervenuto anche il sindaco Dario Fiore: “Siamo molti preoccupati, perché alcuni componenti della banda di malviventi sono scappati nelle campagne del nostro paese. Ho ricevuto tante telefonate dai cittadini che erano allarmati. Molti hanno subito danni agli pneumatici a causa dei chiodi lanciati in strada. Sono stato costretto a chiudere il viale, il centro storico, una parte di via Provinciale, via Roma, via Belle Donne fino ai binari della ferrovia”.

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