Cronaca

Camorra, le famiglie piĆ¹ potenti di Avellino: la relazione della Dia del semestre luglio-dicembre 2020

Camorra ad Avellino, le famiglie piĆ¹ potenti: la relazione Dia del periodo che va da luglio a dicembre del 2020

Quali sono leĀ famiglie di camorra piĆ¹ potenti ad Avellino? Lo spiega la Direzione Investigativa Antimafia con la relazione semestrale sull’attivitĆ  della criminalitĆ  organizzata in Italia relativa al periodo che va da luglio a dicembre del 2020. In Campania, la criminalitĆ  organizzata di tipo mafioso si conferma un fenomeno in continua trasformazione, anche in ragione di un tessuto sociale molto complesso.

Secondo quanto emerge dal rapporto sull’Indice di PermeabilitĆ  dei territori alla CriminalitĆ  Organizzata (IPCO) presentato da EURISPES presso la sede della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo il 15 dicembre 2020Ā¹ le province della Campania si confermano insieme a quelle calabresi aree del Paese con i valori piĆ¹ elevati di vulnerabilitĆ  e di appetibilitĆ  per le organizzazioni criminali. Sulla base della considerazione che “la permeabilitĆ  ha una natura complessa e multidimensionale che non puĆ² essere ridotta esclusivamente a un fenomeno di violenza ma deve essere analizzata attraverso una piĆ¹ ampia lente socio-economica”, lo studio dimostra come l’arretratezza economico-sociale figuri tra gli indicatori maggiormente correlati al fenomeno.

Inoltre, l’analisi testimonia come vi sia una corrispondenza positiva fra la permeabilitĆ  criminale e il manifestarsi di crisi economico-finanziarie nazionali e internazionali. In realtĆ , si tratta di unĀ circolo vizioso poichĆ©, come osservato dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, il flusso ĆØ biunivoco cioĆØ sono anche le mafie a ingenerare l’arretratezza socio-economica tanto che “quando le mafie hanno cominciato a prendere il sopravvento eĀ manovrare elementi della societĆ  e dell’economia, una parte del Paese si ĆØ fermata e si ĆØ arretrata.

Ora il rischio ĆØ che queste mafie infiltrino e contaminino anche l’altra parte.Ā Per quanto attiene specificamente alla camorra, appare in linea con i risultati della ricerca la capacitĆ  delle consorterie campane di strumentalizzare a proprio vantaggio le gravi situazioni di disagio quale si pone nella contingenza il protrarsi dell’epidemia da COVID-19. In effetti, la storia criminale della camorra”…ĆØ stata caratterizzata da un andamento carsicoĀ» (Sales, 1988): Ā«sembra scomparire nei periodi di forte repressione, per riapparire, piĆ¹ forte e determinata nelle fasi di debolezza delle istituzioni e di crisi economica. La visibilitĆ  dell’organizzazione sembra essere un indicatore negativo dello stato di sviluppo di un sistema socialeĀ»…”. Le prestazioni previdenziali verso famiglie e imprese in crisi finanziaria rappresentano infatti per i clan un’occasione per incrementare il consenso sociale e consolidare il proprio controllo del territorio. Ma connesso alla crisi finanziaria ĆØ anche il rischio ulteriore, denunciato dal Procuratore della Repubblica.

Camorra ad Avellino, le famiglie piĆ¹ potenti ai tempi del Covid

Il Decreto del Presidente della Repubblica che il 26 ottobre 2020 ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Pratola Serra (piĆ¹ avanti illustrato) esordisce sottolineando come “la provincia di Avellino, pur non essendo percepita dall’opinione pubblica come una zona della Campania in cui la criminalitĆ  organizzata ha permeato il contesto economico-sociale e amministrativo, ha sempre avuto al suo attivo numerosi e pericolosi focolai di camorra.”

Nell’area, infatti, risultano radicati sodalizi che hanno efficacemente compensato le carenze negli organici determinate dalle attivitĆ  di contrasto attraverso il costante arruolamento di nuove leve e conservando la tipica capacitĆ  di gestione degli affari illeciti tradizionali come il traffico di stupefacenti e l’attivitĆ  estorsiva. Le organizzazioni operanti nella provincia dimostrano peraltro anche una sempre maggiore propensione all’infiltrazione dell’economia legale e dei contesti politico-amministrativi specie nei settori degli appalti pubblici, delle aste giudiziarie e delle acquisizioni immobiliari riuscendo a coinvolgere con successo anche imprenditori e professionisti locali.

Nell’area cittadina, permane la presenza del clan NUOVO PARTENIO guidato da 2 componenti della famiglia GALDIERI costola dello storico clan GENOVESE i cui capiergastoli reclusi dal 2001. A seguito degli ulteriori sviluppi investigativi dell’operazione “Partenio 2.0 (2019) il 9 novembre 2020 nell’ambito dell’operazione “Aste Ok” i Carabinieri e la Guardia di finanza hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 14 persone. Agli indagati sono stati contestati i reati di estorsione, scambio politico-elettorale, turbata libertĆ  degli incanti, falsitĆ  materiale, truffa, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio commessi avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo.


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ƈ emersa cosƬ una preoccupante espansione degli interessi del gruppo camorristico finalizzata ad acquisire il controllo delle attivitĆ  di carattere economico connesse con il ramo immobiliare per assicurarsi il monopolio delle procedure di esecuzione in seno al Tribunale del capoluogo. Il provvedimento ha contestualmente disposto il sequestro preventivo di 5 societĆ  riconducibili all’organizzazione criminale che ĆØ risultata completamente interconnessa a una serie di imprenditori e professionisti della provincia di Avellino i quali partecipavano alle attivitĆ  di turbativa delle aste giudiziarie per acquisire beni per conto del sodalizio. L’indagine ha infine documentato un’ingerenza mafiosa in occasione delle elezioni del Consiglio comunale di Avellino del giugno 2018 da parte di appartenenti al clan GENOVESE-GALDIERI volta a favorire la candidatura di uno stretto congiunto di un elemento di vertice del gruppo.

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