Cronaca

Avellino, ricatta l’ex diffondendo sul web contenuti a sfondo sessuale: arrestato 40enne

Donna della provincia di Avellino vittima di revenge porn: arrestato 40enne palermitano dopo mesi di indagini

Una donna della provincia di Avellino vittima di revenge porn. Nella giornata di oggi, giovedì 12 novembre, i Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino hanno tratto in arresto un 40enne palermitano accusato di atti persecutori, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti (cosiddetto revenge porn) e tentata estorsione ai danni di una donna dell’Avellinese.

Avellino, donna vittima di revenge porn: arrestato 40enne palermitano

Le indagini, avviate nel mese di gennaio 2020 e conclusesi nel mese di ottobre, hanno consentito di accertare gravi indizi di colpevolezza a carico del destinatario del provvedimento cautelare, in ordine alla sistematica attività di persecuzione perpetrata nei confronti della ex compagna.

Lo stesso, con condotte reiterate, consistite in minacce verbali, nonché nell’invio di messaggi telefonici, molestava la donna cagionandole un perdurante stato d’ansia e di paura ed ingenerando nella stessa un fondato timore per l’incolumità propria e dei propri cari.

Le condotte persecutorie si concretizzavano attraverso l’invio di numerosi messaggi e di telefonate, dal contenuto minaccioso per la vittima e per la figlia minorenne della stessa, nonché mediante la diffusione di immagini e video che ritraevano la vittima in atteggiamenti sessualmente espliciti, servendosi di strumenti informatici e di numerosi account sui principali social network, mediante i quali l’indagato diffondeva i predetti contenuti a sfondo sessuale.

I tentativi di estorsione

Lo stesso, inoltre, poneva in essere richieste estorsive ai danni della ex compagna, sempre con l’intento di controllarla e di riallacciare la relazione sentimentale con la stessa. L’indagato, infine, anche di recente da Palermo si è recato nel comune irpino per rintracciare la vittima e riallacciare con la stessa contatti.

Nel corso dell’attività di indagine è stato anche già disposto il sequestro preventivo mediante oscuramento dei profili social utilizzati dall’indagato.

 

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