Cronaca

Avellino, 16enne finisce in rete con degli scatti bollenti: amiche pentite

Caso della foto hot di Avellino, arriva il pentimento delle giovani indagate per aver fatto girare su una chat di whatsapp le foto spinte di un’amica sedicenne.

Foto hot ad Avellino, il caso

Ieri una delle quattro ragazze indagate è stata interrogata. Secondo l’avvocato Innocenzo Massaro, per l’assistita non si configurano i reati contestati, cioè la diffamazione e la divulgazione di materiale pedopornografico. Al Mattino il legale ha spiegato: “La ragazza ha descritto i fatti nella maniera più sincera e spontanea, dichiarando di essere venuta in possesso dell’immagine e del video della persona offesa da quest’ultima, e di aver trasmesso il tutto ad un’altra amica.

In tal caso non sussiste né il reato di diffamazione, né quello di pornografia minorile. La diffamazione a carico della mia assistita non si configura perché l’immagine e il video sono stati dalla stessa trasferiti ad un’altra persona tramite il profilo whatsapp personale. Quello più grave di pornografia minorile non si configura perché sia l’immagine, sia il video della minorenne sono stati realizzati dalla stessa persona offesa. E’ quanto ribadisce e chiarisce la Corte di Cassazione in due sentenze della Terza Sezione penale del 18 febbraio 2016 e dell’11 aprile 2017″.

Le scuse

“La mia assistita, che ha ammesso l’addebito e ha chiesto scusa, la punizione per questo fatto l’ha già avuta con la notifica dell’informazione di garanzia e con l’invito a presentarsi per rendere l’interrogatorio. Recarsi in una Questura accompagnata dal padre e dal proprio avvocato, e rendere dichiarazioni davanti un ufficiale di polizia giudiziaria non è come andare al mare o al cinema. Penso che se il magistrato chiudesse la vicenda si potrà dire tranquillamente che la punizione per le indagate interrogate già si sia concretizzata”.

 

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