Inchiesta

Animalisti dicono «no al circo» e parte l’esposto

AVELLINO. Animalisti scendono in piazza per sensibilizzare la cittadinanza contro lo sfruttamento degli animali nei circhi in occasione dell’attendamento del Circo Orfei  in Contrada Chiaira ad Avellino. È iniziata sabato 7 ottobre lungo Corso Vittorio Emanuele, l’azione dell’associazione SOS – Natura, per dire “no al circo con gli animali”. Un folto numero di volontari ha avvicinato i passanti nel salotto buono della città con volantini informativi e cartelloni. Numerose le persone che hanno aderito all’iniziativa facendosi immortalare con cartelloni contenenti slogan animalisti. Le foto sono state poi diffuse su Facebook per incitare la cittadinanza a non partecipare a quello che i volontari definiscono «lo spettacolo più triste del mondo».



Il sit in

La protesta è andata avanti domenica 8 ottobre con un sit in presso l’attendamento del circo sito di fronte alla caserma dei vigili del fuoco di Avellino. Qui un presidio di cittadini ha sostato dalle ore 15 alle 20 dinanzi alla biglietteria. Lo scopo degli organizzatori è stato quello di sensibilizzare il pubblico sulle condizioni di vita degli animali nei circhi in modo da riscuotere un’adesione tale da boicottare gli spettacoli in programma. «Stiamo spiegando  a chi viene al circo – affermano gli organizzatori durante la manifestazione – i motivi del nostro “no” ai circhi che utilizzano gli animali per i loro spettacoli. Rifiutiamo questo tipo di spettacolo perché non rispettoso del diritto alla vita ed alla libertà di ogni essere senziente».

«Rifiutiamo la prigionia, sia essa umana che animale. – Spiegano ancora i volontari – vogliamo spezzare le catene. Le catene che impediscono loro di muoversi e le catene dell’ignoranza umana, della totale incapacità di guardare agli animali con empatia». Gli attivisti ci tengono a precisare che:  «Nei  circhi e negli zoo gli animali sono privati della libertà, mantenuti in ambienti innaturali ed in condizioni non rispettose dei loro più elementari bisogni. Animali appartenenti a specie che in natura si spostano lungo percorsi di centinaia di km, nei circhi passano l’intera vita negli squallidi vagoni-gabbia dei camion che li trasportano».

«Non siamo assolutamente contrari al circo come forma di arte – concludono gli organizzatori della protesta – ma invitiamo il pubblico a seguire di più gli spettacoli del “Circo Contemporaneo” ossia una nuova concezione del circo basata su un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci in cui si susseguono le esibizioni di  giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown».

L’esposto

In occasione del sit in gli attivisti informano di aver presentato un esposto all’attenzione del Prefetto di Avellino, della Commissione Provinciale di vigilanza sul Pubblico Spettacolo ed al servizio veterinario dell’ASL. Nel documento  sono indicate delle perplessità sull’adeguatezza dell’area privata concessa per l’attendamento del circo.  Viene chiesta inoltre, maggiore sorveglianza sul benessere animale e sulla pubblica incolumità.

«Da quanto ci risulta  – spiega Edoardo Quarta, portavoce dell’associazione SOS Natura – sull’area privata di Contrada Chiaira, il Comune di Avellino è inadempiente non solo verso se stesso, poiché a norma del proprio regolamento di Polizia Locale, l’occupazione di un’area per l’allestimento di spettacoli viaggianti come il circo “può avvenire solo sulle aree a tal fine preliminarmente determinate”; ma anche verso la legge nazionale del 18 marzo 1968, n. 337 che disciplina le attività circensi». Questa legge prevede nell’art. 9, che le amministrazioni civiche compilino un elenco delle aree comunali disponibili per l’installazione dei circhi. Diversamente “è vietata la concessione di aree non incluse nell’elenco” (art. 9, comma 4).

Le proposte degli animalisti

Gli attivisti propongono dunque di far approvare un regolamento comunale sull’attendamento delle attività circensi che pretenda il rispetto delle Linee Guida CITES. Secondo gli animalisti si dovrebbe favorire l’attendamento di circhi senza animali e penalizzare quelle imprese condannate per maltrattamenti o sanzionate per aver deturpato il decoro urbano con affissioni pubblicitarie abusive. Si chiede inoltre di verificare che l’area individuata dal piano regolatore sia adeguata oppure trovarne un’altra che garantisca le migliori condizioni di tutela del benessere animali . Stando a quanto dichiarano i volontari, il dialogo è aperto con il Comune di Avellino dal quale si aspettano risposte in tempi brevi.

 

 

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