Allarme batterio dalla Svizzera: in 8 mesi giĆ 230 i pazienti contagiati
Ć un’epidemia che secondo gli esperti ĆØ uno dei casi piĆ¹ gravi mai visti in Svizzera. Si tratta di un’infezione causata da batteri chiamati enterococchi vancomicina-resistenti (VRE) che hanno giĆ colpito 230 pazienti negli ultimi 8 mesi, resistenti praticamente a tutti i farmaci una volta efficaci.
Allarme batterio
La gravitĆ al momento non sta tanto nei sintomi: la maggior parte delle persone non riporta danni. Ci sono casi di infezione invece tra chi ha un sistema immunitario indebolito, ad esempio per una cura antitumorale, per loro si ĆØ fatto ricorso ad antibiotici speciali. Fino ad ora nessuno ĆØ deceduto, ma piĆ¹ i batteri si diffondo, maggiore ĆØ la probabilitĆ che colpiscano qualcuno intollerante o allergico agli ultimi antibiotici che fanno effetto.
A preoccupare ora ĆØ soprattutto il fatto che ānon si sa come i batteri si diffondanoā, ha spiegato il dottor Jonas Marshall, responsabile per l’igiene all’Inselspital di Berna, dove sono state adottate varie misure: pazienti in isolamento, piĆ¹ disinfezioni, migliaia di analisi intestinali. āNon possiamo garantire che riusciremo a debellarlo – dice Marshall – ma faremo tutto il possibileā.
L’ospedale bernese non ha informato attivamente l’opinione pubblica dell’arrivo di questo batterio che ha giĆ causato molti problemi in Australia. L’allarme perĆ² ĆØ scattato negli ambienti sanitari. La Confederazione due mesi fa ha creato una task-force per elaborare una strategia nazionale per la lotta a questi enterococchi. Solo due mesi fa… si potrebbe pensare. āMa non siamo in ritardoā, rassicura Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili all’ufficio federale della sanitĆ pubblica. āDi certo il sistema sanitario svizzero non ĆØ centralizzato, la competenza ĆØ dei Cantoni. Per questi problemi che oramai sono globali ci vuole quindi un maggior sforzo di coordinamentoā.
Resistenza agli antibiotici
I batteri VRE ad ogni modo non sono gli unici a preoccupare. Secondo Swissnoso, il centro nazionale per la prevenzione delle infezioni negli ospedali, le multiresistenze agli antibiotici si diffondono sempre di piĆ¹ a livello globale. Cinque anni fa, infezioni del genere erano quasi sconosciute. Sempre piĆ¹ ricercatori rilevano come ormai molti dei batteri presenti nell’acqua, negli animali, nel suolo, nei liquami e persino nelle madri, siano immuni praticamente a tutti gli antibiotici.
L’uso incontrollato degli antibiotici, il pessimo stato igienico e il sovraffollamento, uniti alla mancanza di monitoraggio del problema hanno creato uno ‘tsunami’ di resistenza agli antibiotici che si sta diffondendo in tutto il mondo.
Infatti sono giĆ stati trovati superbatteri, osserva Giovanni D’Agata presidente dello āSportello dei Dirittiā con codice genetico identificato per la prima volta diffusi nel mondo, dalla Francia e Giappone, all’Oman e gli Usa ed ora anche in Svizzera. Speriamo che l’Italia resti immune.