Cronaca

Solofra: Burberry attacca le concerie

SOLOFRA. Emissioni tossiche e mancanza di certificazioni e autorizzazioni ambientali. Il depuratore di Solofra considerato a “rischio” continua a funzionare a discapito della salute dei cittadini, ma non solo.

Anche Burberry, la nota casa di moda londinese, impegnata a costruire una filiera produttiva priva di inquinanti, si scaglia contro l’impianto.

La denuncia di Burberry

La vicenda parte da una diapositiva proiettata nel corso di un incontro, tenutosi a Bologna il 7 marzo, che ha scatenato l’allarme sulla situazione dell’impianto di depurazione, sotto sequestro da diversi anni.

Nella diapositiva si mostra il depuratore di Solofra e un’operazione dei Carabinieri Tutela Ambiente.

Secondo l’azienda inglese sarebbe a rischio la reputazione dei brand, che si riforniscono presso stabilimenti che non garantiscono lavorazioni senza impatto sull’ambiente. E questo in tutte le fasi, dunque anche in quella di depurazione.

L’impegno di Burberry

Burberry da tempo si è pubblicamente impegnata ad eliminare tutte le sostanze chimiche pericolose, prima dall’abbigliamento e poi dal resto dei propri prodotti entro il 1 gennaio 2020.

Era stata Greenpeace Asia a pubblicare il rapporto “Piccoli mostri nell’armadio”, rivelando la presenza di sostanze chimiche pericolose in vestiti e calzature per bambini di grandi marchi come Burberry, Disney e Adidas.

«L’impegno di Burberry dovrebbe dare la sveglia a tutti marchi dell’Alta moda» dicono da Greenpeace.

L’incontro a Solofra

Ieri sera a Solofra i conciari riuniti hanno commentato questa vicenda impegnandosi a fare pressing sulla Regione. Per loro quell’impianto che ha solo problemi di emissioni odorigene, deve essere subito ristrutturato.

FONTE il Mattino

 

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