Cronaca

Mancini, i docenti e gli amministrativi scrivono al Miur

AVELLINO. I docenti e il personale amministrativo del liceo scientifico Mancini hanno scritto una lunga missiva alla ministra Fedeli, indirizzandola per conoscenza a una lunga sfilza di destinatari, tra cui Mattarella e non ultima la cittadinanza tutta e Gambacorta, attualmente ricoverato per un infarto ma in buono stato di salute.

 

 

Docenti e Ata: «Rischiamo il posto»

 

 

È più della metà, è scritto nella missiva, il numero di studenti che proviene dall’hinterland della provincia: «questi studenti saranno impossibilitati persino a venire a scuola tutti i giorni perchè i trasporti pubblici» non sarebbero affidabili, soprattutto di pomeriggio e sera. Ciò, accusano gli scriventi, li porterà a perdere cattedre e scrivanie perchè lentamente il liceo “morirà” per una emorragia di studenti verso altri istituti.

 

 

«Non potremo far fronte all’offerta formativa obbligatoria»

 

 

L’oggetto è scontato perchè è il tema caldo dell’anno scolastico, ovvero i turni pomeridiani e la dislocazione delle classi in cinque istituti diversi. Apre la lettera una sintetica rappresentazione della situazione, con un excursus storico sviluppato fino alla soluzione attuale che, a detta degli impiegati pubblici, comporterebbe «l’impossibilità di realizzare il Piano dell’Offerta Formativa del liceo, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto in linea con la normativa».

Accusano, infatti, che non potranno in alcun modo dare seguito alle attività previste dall’alternanza scuola-lavoro, i corsi di recupero e gli sportelli didattici. Ciò che però più pare premere i docenti è, non solo l’impossibilità di attuare le attività di indirizzo del liceo matematico il contributo delle famiglie e Unisa ma addirittura l’ampliamento dell’offerta formativa (nella missiva è riportato l’esempio delle olimpiadi di italiano, fisica, matematica, filosofia, astronomia e chimica). Anche la formazione obbligatoria dei docenti pare condannata dal sequestro del liceo e i corsi di recupero – si legge nella missiva – sono in grave pericolo e con essi i vari laboratori,  le singole iniziative di approfondimento, e tante altre attività snocciolate in maniera più o meno analitica.

Le richieste

Perciò è richiesta, attraverso la lettera, della «garanzia ufficiale di una ricollocazione del liceo in un’unica sede in tempi utili per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico 2018-2019 e, nell’immediato, la disponibilità di una sistemazione logistica che consenta la ripresa dell’attività scolastica in maniera completa ed articolata».

 

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