Cultura ed eventi

Fuga dal campo di concentramento, la storia dell’irpino Iannella

MONTELLA. Con la legge del luglio 2000, la Repubblica Italiana ha istituto la Giornata della memoria, ricorrenza internazionale dedicata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Nel primo articolo della legge, si riconosce il 27 gennaio, come data simbolica per ricordare la Shoah. Proprio il 27 gennaio del lontano 1945  i soldati dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Con l’arrivo dei soldati nel campo furono svelate al mondo intero tutte le atrocità vissute da milioni di ebrei, circa 6 milioni i morti, dalla fine del 1930 fino alla liberazione del 1945. Scopo della legge – come indicato nell’articolo 2 – è quello di  “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere”. A mantenere vivida la memoria di quell’orrendo sterminio, i sopravvissuti alla strage che, con le loro testimonianze trasmettono ai posteri la sofferenza vissuta nei loro giorni di agonia.

Testimonianze d’Irpinia

Come in tutta Italia, sono numerosi anche in Irpinia, gli uomini sopravvissuti allo sterminio che hanno deciso di raccontare le loro storie rendendo partecipi di tale orrore, i loro compaesani. La comunità di Montella ha avuto l’onore di riaccogliere dopo la fuga da un campo di concentramento in Germania, Gaetano Iannella. Dopo essere scampato alla morte, Iannella ha vissuto nel paese irpino raccontando con orgoglio la sua storia. Nel gennaio del 2014 ricevette la medaglia d’onore al valore  militare, conferita dal presidente della Repubblica e consegnata dal prefetto di Avellino.

 


Gaetano Iannella


La storia di Gaetano Iannella

Gaetano Iannella fu catturato in Albania e deportato in un campo di concentramento in Germania dove fu messo a lavorare in cucina. Grazie alla sua gentilezza e affabilità, l’uomo riuscì a conquistare il favore di una guardia che per ricambiare la sua stima, decise di aiutarlo a fuggire, poco prima di essere ucciso. Dopo la soffiata della guardia Iannella progettò la sua fuga e una volta fuori dal campo si nascose una settimana in un bosco, prima di intraprendere un lungo cammino a piedi. Con grande coraggio e forza, dopo giorni e giorni di cammino, Gaetano riesce a raggiungere la sua Montella, dove fatica a farsi riconoscere per il suo aspetto trasandato, la barba lunga ed il viso provato dalle sofferenze vissute. Rientrato finalmente a casa, Gaetano ritorna alla sua vita, apre un’azienda agricola e si sposa con Elena dalla quale avrà 3 figli. Prima di venire a mancare il 12 giugno 2016, all’età di 96 anni, Gaetano Iannella non ha mai smesso di raccontare la sua storia a lieto fine, con gli occhi pieni di tristezza per le atrocità conosciute ma consapevole di essere scampato ad un triste destino.

 

 

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