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Aumento tariffe Alto Calore, le associazioni: “Chiederemo rimborso contestati aumenti”

AVELLINO. “La società Alto Calore Servizi S.p.A., con il recente ciclo di fatturazione, ha comunicato agli utenti che con Delibera n. 10 del 31 marzo 2017, l’ATO Calore Irpino, ha approvato le tariffe per gli anni 2016-2019 ai sensi della deliberazione AEEGSI (oggi ARERA) N.664/2015/R/IDR”. Così in una nota i referenti di Adoc, Gianluca de Cunzo, di Federconsumatori, Fiorentino Lieto, di Mdc, Generoso Testa.

Aumento tariffe Alto Calore, associazioni indignate

“Esprimiamo la  nostra profonda indignazione e contrarietà – continua la nota – innanzi all’ennesima manovra di aumento a danno degli utenti, progettata e realizzata all’insaputa dei più, probabilmente anche degli stessi Sindaci.

È oltretutto sconfortante verificare come la gestione di una risorsa primaria per l’esistenza dell’uomo e per lo sviluppo economico di un intero territorio, sia ancora oggi amministrata con criteri arcaici, poco trasparenti che non garantiscono l’efficienza e la qualità del servizio.

Anche questa volta, così come accadde nel 2013, allorquando si passò dalla c.d. tariffa del minimo impegnato, agli attuali scagioni di consumo, l’intera operazione è avvenuta senza il preventivo nulla osta dell’AEEG (oggi ARERA), che ai sensi dell’art. 154, comma 4 del d. lgs. 152/02, è l’unica autorità legittimata ad approvare le proposte tariffarie.

È sufficiente limitarsi ad effettuare tale formale considerazione – si legge ancora nel comunicato – per comprendere l’illegittimità, l’ingiustizia e soprattutto la prevaricazione verso gli utenti, doppiamente danneggiati dal punto di vista economico e del servizio ricevuto.

Per come è strutturato il bilancio dell’Alto Calore Servizi e per come è organizzata questa azienda, il moltiplicatore tariffario legittimamente applicabile sarebbe quello pari a 0,90, ossia, per ogni euro speso in maniera inefficiente, solo il 90% potrebbe essere recuperato dalla tariffa”.

“Gli utenti si ritrovano a pagare due volte lo stesso servizio”

“Come è accaduto nel 2015 – spiegano le associazioni – vengono redatti piani di investimento che nei fatti restano solo sulla carta, per poi elemosinare interventi strutturali presso la Regione Campania.

Gli utenti in questo modo si ritrovano a dover pagare due volte il medesimo servizio, sia sotto il profilo tariffario che della fiscalità generale.

L’effettivo rilancio di questa storica azienda non passa attraverso la spremitura degli utenti, bensì attraverso un serio e coraggioso piano di ristrutturazione che miri esclusivamente a salvaguardare gli asset produttivi ed il know-how accumulato nei suoi decenni di storia.

Non ci stancheremo mai di ribadire che la tariffa idrica non è il corrispettivo dovuto per la fornitura di un bene comune e gratuito come l’acqua, bensì il corrispettivo del servizio idrico integrato, che dovrebbe essere improntato a principi di efficienza ed economicità, nell’interesse esclusivo degli utenti.

Siamo invece stanchi di assumere sempre e univocamente atteggiamenti responsabili nell’interesse generale della collettività, nella  vana speranza di un cambio di direzione.

Questa volta, oltre a denunciare nuovamente presso le Autorità competenti tale illegittima e prevaricante condotta, non arretreremo di un centimetro, chiederemo il rimborso dei contestati aumenti e inonderemo di reclami gli uffici dell’Alto Calore Servizi.

A breve predisporremo un modulo di reclamo che metteremo a disposizione degli utenti”.

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